Un tempo fondamentale luogo di culto, l’Abbazia di San Galgano è oggi considerata tra le chiese più suggestive e particolari da visitare in Italia. Tra rovine e atmosfere evocative, al suo fascino non si può restare indifferenti.
Non è un posto come tanti, e se l’Abbazia di San Galgano è ormai rinomata anche oltre i confini italiani un motivo ci sarà.
Siamo nel cuore della Val di Merse in Toscana, ad una trentina di chilometri circa dalla città di Siena. Custodita dalle forme morbide delle colline che separano i borghi medievali di Chiusdino e Monticiano, è senza dubbio una tappa imperdibile se si sta pensando ad un viaggetto in Toscana.
Abbazia di San Galgano, l’abbazia del cavaliere-eremita Galgano
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All’epoca della sua costruzione, risalente ai primi dell’anno Mille, l’abbazia di San Galgano doveva essere uno dei maggiori monasteri in Toscana e in Italia. La sua importanza è peraltro provata dalla grandiosa architettura, che nonostante l’attuale stato di rovina riesce ancora prepotentemente ad emergere.
L’abbazia è intitolata a San Galgano, che prima di votarsi alla vita religiosa era stato un nobile cavaliere. Il suo nome era Galgano Guidotti, che decise di indossare l’abito cistercense e abbracciare un’esistenza da eremita rinunciando ad una vita fatta di denaro, agi e ricchezze di ogni sorta. A pochissimi anni dalla sua morte venne fatto santo, e a lui venne dedicata questa cattedrale che probabilmente conobbe il suo periodo di massimo splendore tra il XIII e XIV secolo.
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All’epoca assunse le fattezze di quello che sarebbe poi diventato uno dei più prestigiosi e suggestivi esempi di architettura gotico-cistercense in Italia. Gli anni successivi, invece, furono purtroppo caratterizzati da un graduale ma inesorabile abbandono.
La decadenza dell’abbazia coincise con la crisi degli ordini monastici avvenuta nel corso del Quattrocento. Contribuirono carestie ed epidemie che interessarono la zona in cui il monastero sorgeva, e che progressivamente portarono al suo svuotamento e conseguente abbandono.
Cosa rimane oggi dell’Abbazia di San Galgano
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La sconsacrazione della chiesa nel 1789 segnò simbolicamente la fine vera e propria dell’abbazia e della sua importanza dal punto di vista religioso. Fu letteralmente lasciata a se stessa e al proprio destino, depredata e privata di quelli che erano i suoi maggiori elementi di pregio.
Quel che era rimasto del tetto dell’abbazia, già in parte crollato a causa del tempo e dell’incuria, venne venduto per ricavarne del piombo. Una mutilazione che si è però rivelata il suo punto di forza e riconoscibilità. Senza tetto e finestre, ha pian piano assunto l’aspetto di cattedrale a cielo aperto.
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Con sole, luna, nuvole e stelle a farle da tetto naturale, l’abbazia di San Galgano è un luogo dove architettura e natura sembrano incontrarsi e fondersi in una fusione perfetta. Un monumento alla storia di questo angolo di Toscana che lascia trapelare i segni della sua antica grandeur lungo le mura poderose, le navate en plein air e ciò che resta di alcune sale, come quella che un tempo doveva ospitare il refettorio.
Le sorti dell’abbazia sono cambiate intorno all’inizio del secolo scorso, con il riconoscimento del suo valore storico, artistico e architettonico che andava ripristinato e reso accessibile ai visitatori.
Abbazia di San Galgano, momenti ed eventi
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Scelta molto spesso come set privilegiato e d’eccezione di film italiani, l’abbazia di San Galgano è ormai tornata a ricoprire il ruolo da protagonista che merita. Non solo: sono tantissime le coppie di sposi che desiderano celebrare qui il loro matrimonio, rendendo il loro giorno speciale ancora più indimenticabile.
A San Galgano si tengono eventi, concerti e spettacoli che vogliono contare su una cornice d’eccezione. Spesso nelle ore serali, quando scende il buio e tenui luci avvolgono la cattedrale in un emozionante abbraccio.
Quale momento migliore per visitare l’abbazia di San Galgano se non in occasione di uno di questi appuntamenti? Assicurati di avere l’outfit perfetto per la tua serata tra le volte dell’abbazia.
Illumina le ore del tramonto con un abito bianco e vaporoso, evidenziando la vita con una cinta in colori naturali come sabbia, beige e terra. Opta per un vestito o un completo in sofisticato pizzo sangallo, tessuto che meglio di altri si abbina alla campagna toscana circostante.
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