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Torre del Greco, viaggio di stile tra coralli e cammei preziosi

Torre del Greco, viaggio di stile tra coralli e cammei preziosi

Nella cittadina di Torre del Greco è possibile fare un autentico viaggio nella moda di un tempo esplorando i coralli e i cammei ancora oggi lavorati dai capaci artigiani torresi

Stretta tra le acque del mare e il profilo maestoso del Vesuvio, Torre del Greco è una cittadina campana a pochi chilometri da Napoli. Se gli appassionati di letteratura la ricordano per la figura di Giacomo Leopardi, che qui visse per circa un anno, non tutti sanno che è anche una piccola capitale dell’artigianato in Campania.

Torre del Greco, la patria dei cammei

 

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Al giorno d’oggi sono dei monili che si usano molto poco, ma in passato i cammei rappresentavano la quintessenza del lusso e dell’eleganza.

Attraverso dei dettagliati lavori di incisione, con le conchiglie che il mare torrese donava in abbondanza era possibile realizzare anelli, medaglioni, orecchini, spille e ciondoli. Oggetti pregiati che arricchivano l’abbigliamento di dame e signore facoltose, che ne facevano sfoggio per occasioni importanti in cui non volevano passare inosservate.

Quella dell’incisione su cammeo è un’arte antichissima, di cui si trovano tracce addirittura in epoca greca e Romana. È però proprio a Torre del Greco, tra il XVIII e il XIX secolo, che conosce il suo maggiore sviluppo.

 

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Un successo che in parte continua anche oggi, anche se la vendita dei cammei non rappresenta più uno dei settori trainanti dell’economia locale. Quel che rimane è l’eco di un mestiere tradizionale di altissimo livello, il cui splendore e la cui memoria storica non accennano a scemare.

Tra i vicoli del centro storico di Torre del Greco ci sono ancora dei vecchi e caratteristici laboratori dove i mastri artigiani torresi danno vita a piccoli capolavori di arte orafa. Da vetrine romanticamente impolverate fanno bella mostra collane, braccialetti, orecchini e spille decorate da cammei incisi nei modi più disparati. C’è spazio per eleganti e misteriosi volti femminili, figure allegoriche o riprese dal mondo della mitologia, ma anche semplicemente fiori, animali e paesaggi.

Torre del Greco, una cittadina rosso corallo

 

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Torre del Greco è la madrepatria della pesca e della lavorazione del corallo, il cosiddetto oro rosso del Mediterraneo. Un’importanza e un’egemonia riconosciuta addirittura da re Ferdinando IV di Borbone, che definì Torre del Greco la “spugna d’oro” del suo regno.

I fondali al largo delle coste di Torre del Greco erano già notevolmente ricchi di corallo, ma la sua reperibilità aumentò in maniera esponenziale quando i pescatori si spinsero oltre nella loro ricerca. A partire dal Quattrocento le imbarcazioni cominciarono infatti ad allontanarsi e ad esplorare altri fondali del Mediterraneo. Quelli compresi tra Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia e Algeria risultarono essere i tratti di mare dove il corallo abbondava.

Leggi anche Sardegna, il corallo rosso di Alghero.

Questa intuizione contribuì a rendere Torre del Greco più che mai una autentica capitale del corallo, dove fiorì l’attività di mastri artigiani. Con lime, bulini e archetti alla mano, questi maestri erano in grado di creare perle, ninnoli, pendenti e monili a regola d’arte.

 

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L’importanza del corallo nella storia e nel patrimonio di Torre del Greco è testimoniata anche dalla presenza del Museo del Corallo. Si trova in Piazza Luigi Palomba, proprio accanto alla chiesa del Carmine, ed è un percorso che si muove nel mondo della lavorazione artistica del secolo in un viaggio attraverso i secoli che hanno visto lo splendore del corallo torrese.

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