Nella cittadina di Torre del Greco è possibile fare un autentico viaggio nella moda di un tempo esplorando i coralli e i cammei ancora oggi lavorati dai capaci artigiani torresi
Stretta tra le acque del mare e il profilo maestoso del Vesuvio, Torre del Greco è una cittadina campana a pochi chilometri da Napoli. Se gli appassionati di letteratura la ricordano per la figura di Giacomo Leopardi, che qui visse per circa un anno, non tutti sanno che è anche una piccola capitale dell’artigianato in Campania.
Torre del Greco, la patria dei cammei
Visualizza questo post su Instagram
Al giorno d’oggi sono dei monili che si usano molto poco, ma in passato i cammei rappresentavano la quintessenza del lusso e dell’eleganza.
Attraverso dei dettagliati lavori di incisione, con le conchiglie che il mare torrese donava in abbondanza era possibile realizzare anelli, medaglioni, orecchini, spille e ciondoli. Oggetti pregiati che arricchivano l’abbigliamento di dame e signore facoltose, che ne facevano sfoggio per occasioni importanti in cui non volevano passare inosservate.
Quella dell’incisione su cammeo è un’arte antichissima, di cui si trovano tracce addirittura in epoca greca e Romana. È però proprio a Torre del Greco, tra il XVIII e il XIX secolo, che conosce il suo maggiore sviluppo.
Visualizza questo post su Instagram
Un successo che in parte continua anche oggi, anche se la vendita dei cammei non rappresenta più uno dei settori trainanti dell’economia locale. Quel che rimane è l’eco di un mestiere tradizionale di altissimo livello, il cui splendore e la cui memoria storica non accennano a scemare.
Tra i vicoli del centro storico di Torre del Greco ci sono ancora dei vecchi e caratteristici laboratori dove i mastri artigiani torresi danno vita a piccoli capolavori di arte orafa. Da vetrine romanticamente impolverate fanno bella mostra collane, braccialetti, orecchini e spille decorate da cammei incisi nei modi più disparati. C’è spazio per eleganti e misteriosi volti femminili, figure allegoriche o riprese dal mondo della mitologia, ma anche semplicemente fiori, animali e paesaggi.
Torre del Greco, una cittadina rosso corallo
Visualizza questo post su Instagram
Torre del Greco è la madrepatria della pesca e della lavorazione del corallo, il cosiddetto oro rosso del Mediterraneo. Un’importanza e un’egemonia riconosciuta addirittura da re Ferdinando IV di Borbone, che definì Torre del Greco la “spugna d’oro” del suo regno.
I fondali al largo delle coste di Torre del Greco erano già notevolmente ricchi di corallo, ma la sua reperibilità aumentò in maniera esponenziale quando i pescatori si spinsero oltre nella loro ricerca. A partire dal Quattrocento le imbarcazioni cominciarono infatti ad allontanarsi e ad esplorare altri fondali del Mediterraneo. Quelli compresi tra Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia e Algeria risultarono essere i tratti di mare dove il corallo abbondava.
Leggi anche Sardegna, il corallo rosso di Alghero.
Questa intuizione contribuì a rendere Torre del Greco più che mai una autentica capitale del corallo, dove fiorì l’attività di mastri artigiani. Con lime, bulini e archetti alla mano, questi maestri erano in grado di creare perle, ninnoli, pendenti e monili a regola d’arte.
Visualizza questo post su Instagram
L’importanza del corallo nella storia e nel patrimonio di Torre del Greco è testimoniata anche dalla presenza del Museo del Corallo. Si trova in Piazza Luigi Palomba, proprio accanto alla chiesa del Carmine, ed è un percorso che si muove nel mondo della lavorazione artistica del secolo in un viaggio attraverso i secoli che hanno visto lo splendore del corallo torrese.