Definito l’oro rosso del mare, è uno dei prodotti artigianali più famosi e iconici non solo della città di Alghero ma di tutto il suo tratto di costa (e in un certo senso dell’intera Sardegna). Esempi di eleganza e stile senza tempo, i monili in corallo sono un must da tenere nel tuo portagioie
Un tratto di costa lungo circa 90 chilometri, dove trovano posto alcune delle spiagge più belle e frequentate dell’estate in Sardegna. È il tratto di costa di Alghero, non a caso noto come Riviera del Corallo per la massiccia presenza in grotte e fondali del prezioso oro del mare.
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Una presenza non solo fisica, ma anche e soprattutto storica e culturale. Il corallo è infatti diventato, nel corso del tempo, un elemento importantissimo del folklore e dell’economia di Alghero, e in modi diversi di certo lo è anche oggi. Un dominio dimostrato dalla presenza di luoghi dedicati interamente al suo approfondimento e alle numerose botteghe artigiane che continuano a lavorarlo, producendo manufatti di grande pregio.
Cosa rende tanto prezioso e speciale il corallo di Alghero? Vogliamo provare a fartelo capire in quest’articolo, da leggere fino in fondo. Scommettiamo che alla fine ti verrà una gran voglia di fare shopping di corallo in Sardegna!
Il corallo di Alghero, tutte le caratteristiche che lo rendono unico
Si riconosce per il colore, generalmente rosa o rosso brillante, e non è un corallo che cresce in qualsiasi condizione. Nasce, infatti, in ambienti profondi fino a 200 metri, poco illuminati e caratterizzati da scarsa vegetazione e salinità costante. Prediligono acque poco movimentate, e quasi si nascondono in angoli riparati come grotte, strapiombi e fenditure tra le rocce.
Non è dunque facilissimo da trovare, ma se ci riesce lo spettacolo che si svela è di rara bellezza. Questo particolare corallo di Sardegna incanta non solo con i suoi colori accesi, ma stupisce anche per le colonie ramificate che presenta tutt’intorno e che possono superare anche i 20-30 cm di altezza.
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Considerato uno dei coralli più pregiati dell’intero Mediterraneo, il corallo algherese è inconfondibile per colore e compattezza. Aspetti che hanno favorito la nascita e il consolidamento di una lunga tradizione orafa che ha consentito di trasformare i coralli in gioielli sempre più preziosi e originali.
Grazie all’utilizzo della tecnica dell’incisione e di quella del liscio, i rami dei coralli possono essere plasmati dandogli le forme più disparate. Si tratta di un lavoro certosino fatto di tagli, lavorazioni con lime, mole abrasive e seghetti, dove si raggiungono livelli altissimi di artigianalità e cura nella realizzazione del prodotto. In questo modo e con queste tecniche, vengono messe in luce tutte le migliori qualità del corallo, che diventa così una pietra preziosa a tutti gli effetti.
Come tale, perfetta da incastonare in magnifici gioielli e da accostare ad altri materiali come oro, argento, perle, diamanti e brillanti. Da questi abbinamenti vengono fuori gioielli e monili dallo stile senza tempo, collane e bracciali che da soli riescono ad impreziosire anche l’outfit più basic.
Se desideri anche tu acquistare o anche solo ammirare i preziosi manufatti in corallo rosso di Alghero, nella bella città sarda troverai botteghe, officine e gioiellerie ad ogni angolo del centro.
Storie e tradizioni del corallo rosso di Alghero
A rendere ancora più prezioso e di valore il corallo di Alghero è sicuramente la lunga storia e le tradizioni secolari che ha alle spalle. Pare, infatti, che la pesca e la lavorazione del corallo in questa zona risalga addirittura all’epoca dell’antica Roma e forse anche prima, quando veniva già impiegato per realizzare degli ornamenti.
Aveva, dunque, una funzione decorativa che nel corso del tempo si è rafforzata e caricata di nuovi significati. Oltre ad essere considerato talismano e amuleto portafortuna, il corallo cominciò ad essere utilizzato per arricchire i costumi popolari delle donne. Una pratica che si radicò sempre più e che lentamente diede vita a lavorazioni sempre più elaborate, aprendo la strada a quella che sarebbe stata l’eccellenza artigianale di oggi.
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Importante nella storia del corallo di Alghero la spiegazione della sua pesca, a tratti controversa. Per anni veniva pescato con la cosiddetta tecnica dell’ingegno: si adoperavano delle reti legate ad attrezzi di legno a forma di croce di Sant’Andrea da trascinare sui fondali in modo che sradicassero i coralli e li strappassero dagli scogli. Una pratica che, soprattutto sul lungo termine, ebbe conseguenze devastanti sul delicato ecosistema dei fondali sardi e che impose una rigida regolamentazione della pesca dei coralli.
Oggi, infatti, è sottoposta a controlli severi e deve rispondere a parametri ben precisi: può essere praticata soltanto 25 volte all’anno e solo da corallari esperti e autorizzati (ad oggi se ne contano circa una trentina). Figure che si preoccupano di prelevare il corallo esclusivamente in immersione e con il solo ausilio di una piccozza, a profondità non inferiori agli 80 metri e nel solo periodo tra maggio ed ottobre.
Ad Alghero il corallo è una cosa molto seria
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La lavorazione tradizionale del corallo ad Alghero continua e si mantiene inalterata anche grazie alla nascita di luoghi deputati alla sua trasmissione e conservazione oltre che alla preparazione e alla formazione degli artisti del corallo. Nella seconda metà del Novecento ad Alghero venne fondata la Scuola del Corallo, oggi sostituita dal moderno Istituto Statale d’Arte con la sua Sezione del Corallo, unica in Italia insieme a quella di Torre del Greco (città campana anch’essa votata al culto dell’oro rosso del Mediterraneo).
Il corallo viene inoltre celebrato nel Museo del Corallo ospitato all’interno della bellissima Villa Costantino. Si tratta di una splendida villa liberty posta poco al di fuori delle mura cittadine, in prossimità di quelli che un tempo erano i bastioni di Alghero. All’interno di questa magnifica struttura è possibile conoscere storia, cultura e leggende legate all’Oro Rosso di Alghero, facendo un viaggio a 360° che ne sveli ogni aspetto.
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