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Liguria, un viaggio all’insegna di macramé, merletto e damasco

Liguria, un viaggio all’insegna di macramé, merletto e damasco

La Liguria è una terra sorprendente dal punto di vista delle lavorazioni tradizionali. Eccone alcune davvero speciali, le cui origini si perdono nella notte dei tempi

In Liguria ogni viaggiatore può trovare il suo luogo del cuore. È una regione ricca di cittadine d’arte e storia, di piccoli borghi incantati, di località di mare d’eccellenza e di sapori inconfondibili e irresistibili.

Ci si può far conquistare dal fresco aroma del pesto o dalle casette variopinte di Portofino e delle Cinque Terre. Oppure si può approfondire il suo patrimonio di tradizioni tessili e lasciarsi stupire da quanto è ricco, interessante e diversificato.

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Liguria, scoprendo i damaschi di Lorsica

Lorsica è un piccolo borgo della provincia di Genova famoso per la tessitura del damasco, arte tradizionale che affonda le sue radici nel Cinquecento.

Creato dalle sapienti mani delle donne di questo angolo dell’entroterra ligure, le sete damascate venivano imbarcate al porto di Genova per raggiungere le corti nobiliari italiane e di tutta Europa.

Oggi come ieri l’arte tessile continua ad essere un vanto dell’artigianato locale.

 

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La sua produzione rimane ancora legata alla tradizionale tecnica del telaio a navetta, e la sua storia rivive tra le sale del Museo del Damasco e della storia del territorio.

Si tratta di un polo culturale che ripercorre le origini e l’evoluzione della tessitura del damasco attraverso un percorso distribuito sui quattro piani di un antico edificio del centro storico. Tra strumenti del mestiere e la collezione di stoffe e manufatti antichi, una visita al museo permette di conoscere fino in fondo tutto quello che c’è da sapere sul damasco di Lorsica.

Liguria, scoprendo il macramè di Chiavari

 

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È una delle più belle e note cittadine della Liguria, ma è anche un luogo dove ammirare un’antica arte di annodare i fili. La tecnica del macramè prevede, infatti, che si intreccino e annodino tra loro una serie di fili per dare vita a prodotti che sono veri capolavori artigianali.

È, dunque, un lavoro di grande precisione e manualità in cui le donne liguri si sono cimentate per anni e anni. Eppure non tutti sanno che le origini del macramè hanno un tocco decisamente più maschile.

Il macramè è anche noto come il merletto del mare, perché veniva inizialmente realizzato dai marinai nel 1300 nel corso delle loro grandi e lunghe traversate. Per combattere la noia, i marinai trovarono un modo alternativo di utilizzare la loro conoscenza nel fare nodi. Li adoperarono per dare vita a tessuti, amache, stuoie e borse che talvolta fungevano da merce di scambio con le popolazioni delle terre in cui approdavano per le loro soste.

 

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Dai marinai questa lavorazione si trasferì nei conventi e nei monasteri fino ad arrivare nelle mani delle donne di Chiavari che la resero preziosa e aggraziata come la conosciamo oggi.

A partire da quel momento, il macramè di Chiavari divenne una lavorazione d’eccellenza per la realizzazione di biancheria domestica, corredi e arredi ecclesiastici. La sua fama arrivò presto anche oltreoceano, valicando i confini nazionali e quelli temporali.

Il valore del macramè ligure continua ad essere riconosciuto anche al giorno d’oggi, ulteriormente validato dal fatto che si tratta di una produzione rigorosamente fatta a mano. Una caratteristica che lo rende ancora più speciale.

Liguria, scoprendo i merletti di Rapallo

 

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Degli scorci sull’acqua offerti da questa piccola perla del Tigullio si sono innamorati anche personaggi del calibro di Nietsche ed Hemingway. Ciò che non tutti però sanno è che Rapallo è anche un’autentica ‘capitale del merletto’ della Liguria.

La storia del merletto di Rapallo inizia nel Cinquecento. All’epoca le mogli dei pescatori erano particolarmente abili a rammendare le reti dei mariti. Ben presto, però, resero questa attività pratica più… artistica, utilizzandola per abbellire lenzuola, tessuti e biancheria di casa.

È da lì che mosse i primi passi quello che tutti oggi conoscono come pizzo a punto Rapallo, che nell’Ottocento raggiunse il suo momento di massimo splendore.

Per chi vuole approfondirne storia e vicende, è d’obbligo una visita al Museo del Merletto allestita tra le sale di Villa Tigullio. Una cornice d’eccezione per una vera e propria eccellenza del territorio.

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