Dalle cime del Friuli alle passerelle di tutto il mondo, quella delle scarpet friulane è una impareggiabile storia di riciclo creativo. Un prodotto che ha portato l’artigianato dell’operoso nord-est italiano alla conquista del mondo intero.
Se anche le amanti più incallite dei tacchi alti non sono riuscite a resistergli, è perché le scarpet friulane hanno un fascino che va oltre la semplice estetica. È un fascino fatto di storia, tradizioni, manualità, curiosità, racconti. E di praticità e versatilità, dal momento che sembrano stare bene con qualsiasi capo di abbigliamento.
Le scarpet friulane sono scarpe basse, una via di mezzo tra una ballerina e un mocassino, realizzate nei tessuti più diversi e recanti differenti decorazioni. Una varietà tradizionalmente dettata dalle origini di queste inconfondibili calzature, e dalla loro storia che stiamo per raccontarti.
Come, quando e perché nascono le scarpet friulane
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È nell’Ottocento che iniziano le vicende delle scarpet friulane, in un’epoca e in un territorio allora caratterizzati da duro lavoro e condizioni economiche non proprio felici. Eppure furono proprio quelle condizioni a gettare le basi per la nascita di queste scarpe che, decenni e decenni dopo, continuano a comparire ai piedi delle donne di tutto il mondo.
Le scarpet friulane nascono come scarpe popolari e come prodotto di riuso e riciclo realizzato dalle donne delle famiglie di contadini della zona. Dalle loro abili mani venivano fuori calzature fatte con ogni tipo di materiale di scarto che si poteva trovare. Per le suole venivano addirittura usati dei vecchi copertoni, mentre per ricoprire le calzature ci si serviva di qualsiasi stoffa fosse da buttare. È questo il motivo per cui, in alcuni casi, le scarpet sembravano una sorta di patchwork.
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Il lavoro di riutilizzo funzionava talmente bene che le scarpet cominciarono ad essere prodotte e usate in ogni stagione, perché tenessero i piedi al caldo in inverno e freschi d’estate.
Quelle realizzate con materiali più pregiati venivano invece indossate dai contadini nei giorni di festa e dalle spose in occasione delle proprie nozze. Per le scarpet di questo tipo erano anche previsti ricami, cuciture e forme diversi, quasi a testimoniarne il diverso status symbol.
La fama delle scarpet e della loro comodità crebbe al punto tale che iniziarono a diffondersi anche nelle regioni vicine, soprattutto in Veneto dove venivano comunemente chiamate papusse. È proprio a Venezia che le scarpet friulane cominciano ad essere indossate anche dai gondolieri; la loro morbidezza gli consentiva di camminare sulle preziose gondole senza rovinarne la verniciatura.
Pare che neanche i nobili dell’epoca potessero farne a meno, soprattutto perché ai piedi erano talmente silenziose che gli permettevano di infilarsi inosservati (e inascoltati) nelle case e nelle stanze delle loro amanti segrete.
Le scarpet friulane oggi, simboli del made in Friuli
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La produzione artigianale di scarpe e pantofole è stata a lungo uno dei fiori all’occhiello del Friuli Venezia Giulia. Non è un caso che siano anche semplicemente note con il nome di friulane, anche se ormai da tempo hanno valicato i confini regionali per diffondersi anche nel resto d’Italia.
Se quella delle scarpet era un tempo una storia del made in Friuli, è oggi prodotto di eccellenza più in generale del made in Italy e della tradizione calzaturiera italiana. Attualmente si producono e vendono scarpe di ogni foggia, realizzate con materiali non più di scarto ma anzi di pregio. Nell’universo delle scarpet fanno la loro comparsa broccati e preziose tipologie di velluto insieme a cuciture e ricami realizzati rigorosamente a mano. In alcuni casi è possibile anche ordinare delle scarpet personalizzate, magari con le iniziali del proprio nome cucite sulla parte superiore.
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I prezzi delle friulane variano proprio in virtù delle loro specificità e del maggiore o minore valore dei tessuti e delle tecniche di produzione utilizzati. Si passa da calzature di medio livello dal costo di una cinquantina di euro circa a calzature esclusive che possono costare anche diverse centinaia di euro.
Il loro successo è testimoniato dalla presenza in passerella in occasione delle principali sfilate di moda, ma non solo. Sono spesso indossate da celebrità e fashion victim. Sono stati infatti immortalati con le friulane ai piedi attori come George Clooney e sua moglie Amal, ma anche top model che hanno fatto scuola come Kate Moss.
In viaggio con le scarpet friulane: San Daniele del Friuli
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Fino agli anni Ottanta del Novecento la produzione di scarpet in Friuli era estremamente ricca e proficua. Si contava circa una trentina di imprese attive nel settore delle calzature, la maggior parte delle quali comprese nella zona tra Gonars e San Daniele del Friuli. Quelle prodotte in quest’ultima località sono proprio conosciute come stafèt di San Daniele.
A San Daniele del Friuli quella delle scarpet è una presenza ancora oggi viva e palpabile, sia nei numerosi calzaturifici che portano avanti la tradizione che tra le sale del Museo del Territorio di San Daniele Del Friuli. All’interno del museo si possono ammirare confezioni di stafèts originali nella sezione Etnografia, per approfondire la conoscenza del prodotto e fare un’esperienza immersiva a 360°.
A proposito di San Daniele del Friuli: perché non mettere un paio di friulane ai piedi e fare un veloce tour della cittadina? Patria del celebre prosciutto omonimo, San Daniele è in realtà anche una piacevole città d’arte che merita di essere visitata. Puoi farlo a piedi, tanto indossando le scarpet non avrai problemi di comodità!
Non perderti una visita ai principali luoghi di interesse di San Daniele, primo tra tutti la Biblioteca Guarneriana che è la più antica di tutto il Friuli Venezia Giulia e che conserva un codice miniato della Divina Commedia del XIV secolo dal valore inestimabile. Altrettanto imperdibile la Chiesa di Sant’Antonio Abate con il suo magnifico ciclo di affreschi rinascimentali che ti lascerà a bocca aperta.
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In viaggio con le scarpet friulane: Udine
Percorrendo i luoghi delle friulane, non possiamo che concludere il viaggio nella bella Udine.
È una cittadina a misura d’uomo, piccola e raccolta, eppure tanto ricca di cose da fare e vedere che non potevamo non suggerirtela. Famosa per essere la città del Tiepolo, artista la cui presenza e i cui lavori si trovano in ogni monumento e ad ogni angolo, Udine è una vera scoperta.
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Scommettiamo che la monumentale Piazza Libertà diventerà il posto perfetto per le tue prossime foto di viaggio!
Prima di andare via da Udine non dimenticarti di fare un salto al mercato stabile di via Zanon. Sui banchi di questo grande mercato potrai trovare tantissime scarpet e acquistare il paio che fa al caso tuo. È il posto perfetto per fare shopping artigianale di qualità e per portare a casa le friulane perfette da indossare in ogni occasione!
Scarpet friulane, come indossarle
Come abbinare le scarpet friulane durante il tuo soggiorno in Friuli Venezia Giulia?
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Se hai voglia di una passeggiata in riva al mare, ad esempio a Grado che è tra le maggiori località sul mare della regione, le scarpet fanno proprio al caso tuo.
Opta per una soluzione basic, indossandole con dei pantaloni bianchi. Magari un paio di pantaloni Capri, che con il loro taglio sofisticato esaltano al massimo le linee delle friulane.
Completa il look con un maglioncino scuro se vuoi ottenere un effetto di contrasto, oppure dai toni chiari per un risultato veramente chic.
Qualsiasi scelta tu faccia, le friulane ai tuoi piedi faranno il resto. L’importante è sceglierne un paio di qualità che diano ai tuoi piedi stile e comodità al tempo stesso.
Come la proposta che abbiamo scovato per te su Amazon.
