Nascosto tra le pittoresche colline della Lombardia, il castello Gaudì di Grosio emerge come un gioiello architettonico che sembra uscito dallo schizzo di un artista
Non è un caso che molti visitatori si trovino a chiamarlo castello Gaudì di Grosio. Il castello che si ha la fortuna di ammirare nel cuore della Valtellina sembra davvero un omaggio al celebre architetto catalano famoso per le sue creazioni uniche e sorprendenti.
Quello che rende il Castello di Grosio così unico è il suo stile architettonico, che evoca l’estro e la fantasia di Antoni Gaudì.
Questo castello, da intendere nel senso pù moderno e visionario del termine, incanta i suoi ospiti con una sorprendente mescolanza di elementi diversi tra loro. Non possiamo proprio fare a meno di inserirlo tra i luoghi più (quasi inconsapevolmente!) stilosi che ci sia mai capitato di vedere!
Perchè non farci un salto come piacevole deviazione dopo una giornata di benessere in Valtellina alle terme di Bormio?
Come nasce il Castello Gaudì di Grosio: la storia di Nicola
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Quella del castello è una storia di famiglia, lavoro e dedizione, e soprattutto dell’instancabile lavoro del suo creatore.
Nicola Di Cesare, originario dell’Abruzzo trapiantato in Lombardia per lavoro, 40 anni fa ha intrapreso l’arduo compito di creare il suo personale castello. Un vero e proprio capolavoro incastonato tra le rocce delle Alpi Retiche, che ha trasformato in un autentico angolo di paradiso.
Questa impresa titanica, che ha avuto bisogno di notevoli dosi di pazienza, ispirazione e dedizione, ha donato non solo a Nicola ma all’intera Grosio e ai suoi visitatori un vero gioiello architettonico, inesauribile fonte di meraviglia e stupore.
Cosa vedere nel castello di Nicola Di Cesare
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Le torri slanciate, le balconate intricatamente decorate e le forme organiche che si fondono con la roccia circostante creano un’atmosfera surreale, quasi onirica. Ogni dettaglio sembra essere stato plasmato con cura e maestria, trasformando il castello in una vera e propria opera d’arte.
Il fascino di questa versione valtellinese di Gaudì non si limita però a questo. I giardini sono una delizia per gli occhi, con sentieri tortuosi che si aprono tra piante esotiche e sculture in pietra che sembrano provenire da un’altra dimensione.
È facile perdersi tra le siepi ben curate e fontane che zampillano, lasciandosi trasportare dalla magia di un luogo che pare uscito da una favola.
La creazione del Gaudì di Grosio, come affettuosamente lo chiamano gli abitanti locali e i numerosi turisti che lo visitano, è davvero un’opera d’arte unica, arricchita da sentieri che conducono a grotte suggestive, archi incantevoli, vasi colorati e ben 207 scalini.
Il castello valtellinese, simbolo di riciclo creativo
Il vero fulcro del Castello Gaudì di Grosio sono però gli straordinari mosaici creati da Nicola, spesso creati utilizzando materiali di recupero.
I tasselli dei mosaici sono stati infatti abilmente assemblati utilizzando pezzi di vetro di bottiglie rotte o vecchi fanali di automobili. In questo modo si trasforma ciò che era considerato rifiuto e scarto, dandogli nuova vita e rendendolo parte integrante di quello che ad oggi è considerato un tesoro architettonico della Lombardia difficile da trovare altrove.
Come arrivare al Castello Gaudì di Grosio
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Per raggiungere il Castello Gaudì di parte da Grosio seguendo via Rovaschiera proprio al centro del paese.
La struttura è proprietà privata di Nicola, che gentilmente ne consente le visite su richiesta.
Gli ospiti hanno così la straordinaria opportunità di immergersi nel mondo che il proprieario ha creato con impegno e passione, sentendosi per qualche momento in una dimensione parallela fatta di sogno e creatività.
