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Panicale, la storia tutta al femminile del borgo del ricamo in Umbria

Panicale, la storia tutta al femminile del borgo del ricamo in Umbria

Nel cuore della piccola regione verde d’Italia, il tulle di Panicale è un’autentica eccellenza artigianale d’Italia. E la sua vicenda, che ha volto e nome di una donna instancabile, è tutta da leggere 

Ars Panicalensis: il tulle di Panicale non è tanto un prodotto quanto un’arte nel senso più pieno della parola. Simbolo e vanto di questo romantico borgo in provincia di Perugia, il tulle di Panicale ha alle spalle una storia incredibile di indipendenza, bellezza ed emancipazione. 

Ma cosa si intende per Ars Panicalensis? Andiamo con ordine e scopriamo passo passo come mai il tulle di Panicale è molto più di una lavorazione con cui produrre e abbellire biancheria e pezzi di abbigliamento. 

Ars Panicalensis, tutto sul marchio del tulle di Panicale   

 

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Nel periodo storico che venne immediatamente dopo la Rivoluzione Industriale nacque una nuova classe di ricche famiglie operose. Avevano voglia di mettersi al pari delle casate nobili che fino a quel momento avevano detenuto potere e prestigio. Avere cose belle quante le loro era un ottimo modo di mettersi sul loro stesso piano. Ecco perché in quegli anni fiorì il commercio di prodotti realizzati con diversi materiali e lavorazioni. Tra cui il tulle, che dalla Francia si diffuse in ogni parte d’Europa arrivando anche in Italia. 

La storia del tulle di Panicale comincia nel Settecento negli ambienti religiosi, nel Collegio per le Vergini di Maria. Un’attività testimoniata dal regolamento dell’istituto, in cui si parla della dote che ogni ragazza doveva portare con sé in convento. La dote comprendeva, infatti, anche un cuscino da cucito con tutto il necessaire e un pallone per la realizzazione di merletti (il tombolo). 

È tuttavia solo nei primi del Novecento che la lavorazione del tulle si afferma a Panicale. Fondamentale fu il contributo di Anita Belleschi Grifoni che fondò una scuola di ricamo su tulle che chiamò proprio Ars Panicalensis. Inizia così la storia del tulle di Panicale, in un luogo dove le donne potevano imparare e perfezionare l’arte del ricamo.

Una storia di riscatto sociale e di indipendenza economica, dato che le donne ottenevano dei guadagni dalle vendite che potevano usare per se stesse e le loro famiglie. 

 

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Con la guida e il gusto di Anita, le ricamatrici di Panicale potevano mettere costantemente alla prova la loro abilità manuale e la loro creatività.

Da questo lavoro nascevano centrini, tende, sciarpe e molti altri prodotti, decorati dai disegni di Anita di gusto tipicamente ottocentesco. Largo, dunque, a motivi floreali, composizioni con uccelli del paradiso, nodi d’amore e nastri, volute barocche, paesaggi ed elementi campestri. Il risultato erano decorazioni ricercate, leggere e raffinate, che impreziosivano e rendevano unici esemplari di biancheria personale e per la casa.

 

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Con il crescere della fama del tulle di Panicale crebbe anche la richiesta da parte di ogni famiglia nobile e della medio-alta borghesia, desiderosa di esibirlo nelle proprie dimore. Tra i clienti della signora Anita ritroviamo nomi all’epoca molto famosi e collaborazioni di pregio. Casa Savoia le commissionò ad esempio il velo da sposa per Maria Josè di Savoia, e in un secondo momento l’abitino da battesimo per la figlia, la principessa Maria Pia di Savoia. 

Il Museo del tulle di Panicale 

Anita divenne un simbolo di Panicale, alla cui vita sociale partecipò in modo attivo per tutta la vita creando spettacoli e organizzando eventi. Morì all’età di novant’anni ricamando il suo amato tulle fino alla fine. La sua memoria continua a rimanere viva più che mai nel marchio di qualità registrato “Ars Panicalensis – Ricamo su Tulle di Panicale”. È con questo marchio che la sua arte divenne famosa in tutto il mondo.

La sua memoria rivive inoltre nel Museo del Tulle nato in suo onore nel 2001.  Si trova in Piazza Santa Margherita, allestito tra le mura della cinquecentesca Chiesa di Sant’Agostino. È da visitare per la sua collezione di prodotti in tulle ricamato recuperati sia dalle chiese cittadine che dalle famiglie del paese.

È possibile fare delle visite guidate al Museo del Tulle di Panicale facendo richiesta presso l’ufficio informazioni turistiche che si trova in Piazza Umberto. 

Il tulle di Panicale, eventi

Non poteva mancare a Panicale un appuntamento interamente dedicato al tulle. Un evento che, nel corso del tempo, è cresciuto affermandosi sempre più e arricchendosi di nuove, imperdibili iniziative.

Ogni anno tra la fine di agosto e settembre si tiene a Panicale Fili in Trama, la Fiera Internazionale del merletto e del ricamo.

Nei giorni dell’evento si organizzano convegni a tema, corsi di ricamo, spettacoli lirici e teatrali, mostre, presentazioni di libri e tanto altro ancora. Tutti appuntamenti che consentono a chi partecipa, sia addetti ai lavori che semplici curiosi, di conoscere e approfondire questa preziosa arte di Panicale.

Per l’occasione Panicale indossa il suo vestito migliore, e decorazioni in tulle compaiono ad ogni angolo del borgo. Lungo le stradine del paese vengono inoltre allestiti tanti stand dove fare shopping artigianale di qualità.

Se sei a Panicale per partecipare a Fili in Trama, sappi che è il momento dell’anno ideale per acquistare un pezzo in tulle e portare a casa un elemento d’arredo di primo livello. Magari da sfoggiare in tavola per una cena speciale con i tuoi amici su cui fare colpo al primo sguardo. 

Cosa vedere nel borgo del tulle di Panicale 

 

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Se ti abbiamo fatto venire voglia di fare un salto a Panicale, vogliamo anche darti qualche breve indicazione su cosa visitare in questo piccolo borgo di grande bellezza.

Panicale fa infatti parte dei Borghi più Belli d’Italia ed è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

È inoltre perfetto da visitare se ami la natura, poichè grazie alla sua posizione privilegiata ti permette di raggiungere in pochissimo tempo il Lago Trasimeno. Proprio la sua vicinanza a questo specchio d’acqua che è il più amato e visitato dell’Umbria gli è valso l’appellativo di “terrazza naturale sul Trasimeno“.  

Il nome del borgo è tutto un programma. Viene dalla parola Pan kalòn che significa “dove tutto è bello”. In effetti è una vera delizia con il suo aspetto medievale ottimamente conservato.

Panicale, che si trova in Umbria ma a due passi dalla Toscana, ammalia con un centro storico da esplorare seguendo la sua pianta a cerchi concentrici lungo i quali sono dislocate casette e costruzioni.

Quella a cerchi concentrici non è una distribuzione casuale, ma un tempo rappresentava uno dei più avanzati sistemi di difesa militari.

Il castello di Panicale riuscì infatti a resistere a tantissimi attacchi e assedi da parte dei nemici, diventando un autentico baluardo di Perugia e riuscendo a preservare moltissimi monumenti ed edifici storici. Che abbiamo dunque ancora la fortuna di ammirare avventurandoci nel suo labirintico centro storico, a cui si accede attraverso le due porte Fiorentina e Perugina.

Nel cuore medievale di Panicale troverai tre piazze distribuite su tre diversi piani, in un saliscendi di bellezze d’altri tempi che ti incanterà.

La piazza che si trova più in basso è Piazza Umberto I, inconfondibile per la monumentale fontana quattrocentesca. In passato fungeva da cisterna dove si raccoglieva l’acqua piovana destinata alle famiglie che vivevano all’interno delle mura.

Salendo per il borgo si arriva in Piazza Masolino. Storicamente è considerata la piazza del potere religioso, come dimostra la presenza dell’imponente Collegiata di San Michele.

Nella terza piazza, quella posta nel punto più alto di Panicale, si trova infine il Palazzo del Podestà, cuore e simbolo del potere politico. 

 

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Un’ultima curiosità: lo sai che a Panicale c’è uno dei teatri più piccoli di tutta l’Umbria?

Fai una visita al Teatro Cesare Caporali, bellissimo e originale nella sua struttura interamente in legno e decorato con stucchi dorati e festoni dipinti. 

Non potevamo concludere questo viaggio alla scoperta di Panicale e della sua arte tradizionale senza proporti un look adeguato al tuo soggiorno. Per essere abbinata all’atmosfera senza tempo di Panicale e per rendere omaggio ad una storia di eleganza e raffinatezza artigianali, abbiamo pensato ad un outfit classico ma con una spinta moderna.

 

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Via libera ad una gonna ampia e lunga fino alle caviglie, da scegliere con motivi rigorosamente fantasiosi per emergere con stile tra i vicoletti di Panicale.

Per stemperare e riequilibrare il tutto, abbina una maglietta o una camicia in tinta unita e dalle linee sobrie. Noi l’abbiamo scelta in un nero passepartout: l’insieme ci ha conquistati da subito!

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