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Cave di Carrara, il mondo bianco delle Alpi Apuane

Cave di Carrara, il mondo bianco delle Alpi Apuane

Celebri per il marmo d’eccezione, le Cave di Carrara sono in realtà anche dei posti splendidi da visitare. Mete d’elezione di un itinerario che è un viaggio geografico sì, ma anche di stile.

Basta ammirarle da lontano e già si comprende appieno come mai le Cave di Carrara siano annoverate tra i luoghi più spettacolari e surreali al mondo. Si aprono e distendono lungo i fianchi delle Alpi Apuane Patrimonio UNESCO dal 2015, e si svelano come dei piccoli mondi bianchissimi che silenziosi raccontano la loro storia operosa.

Qui il non-colore bianco diventa colore a tutto tondo, protagonista di scenari che si prestano come set eletti di scatti e video assolutamente mozzafiato.

Non sorprende che abbiano spesso ospitato spot pubblicitari e campagne di moda, e neanche che abbiano avuto ospiti famosi sui social come Maryna.

 

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Anche la bella influencer e attrice dice di essere rimasta di marmo di fronte alla magnificenza delle Cave di Carrara. Per i suoi scatti ha scelto un mini dress nero e aderente, in contrasto con il bianco del background e con il rosa shocking della borsetta.

Si può prendere spunto da lei per un outfit super fotogenico da sfoggiare durante una visita alle cave di marmo di Carrara.

 

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Sono tuttavia tante altre e diverse le alternative di look per un tour alle cave. A noi piace l’idea di un abito midi scivolato aderente, in toni naturali e perfettamente in tinta con il contesto.

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Leggi anche Ton sur ton, abiti e posti che si abbinano alla perfezione: le città bianche della Valle d’Itria.

Cave di Carrara, una visita in bianco

 

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Un post condiviso da Federica Quartesan (@fedequarte)

Una visita alle cave di marmo di Carrara è un’immersione lungo secoli di storia, fatica e duro lavoro. È tuttavia anche l’occasione di ammirare luoghi di spettacolare bellezza, muovendosi tra suggestive gallerie scolpite nella roccia e cave di un bianco abbagliante.

È possibile avventurarsi alla scoperta delle meravigliose cave di Torano, Fantiscritti e Colonnata, ancora oggi tra i principali bacini di approvvigionamento del marmo.

Poco al di fuori del borgo di Colonnata si incontra prima la cava Romana del I secolo (tra le poche antiche cave ancora conservate) e poi la cava La Piana, ancora in attività.

Visitando la cava di Torano ci si rende invece subito conto del perché sia stata scelta come location di una scena del film Quantum of Solace della saga di 007. Bianchissima e opaca, è talmente surreale da sembrare finta!

Per approfondire la storia delle cave di Carrara è consigliabile una visita alla Cava Museo di Fantescritti. Qui si possono ripercorrere le varie fasi di estrazione e lavorazione del marmo, e rivivere la vita di un cavatore nella ricostruzione di una sua abitazione e dei suoi strumenti di lavoro.

Proprio di fronte alla cava-Museo si trova il Marmo Tour, l’unica cava in galleria scavata nel cuore di marmo della montagna. Al centro della galleria ci si ritrova circondati da pareti lisce e bianche che incombono imponenti sul visitatore, regalando una sensazione unica e impossibile da descrivere a parole.

Le Cave di Carrara sono anche cave ‘da passeggiare’ e ‘panoramiche’, da ammirare percorrendo a piedi l’ex Ferrovia Marmifera. Dal vecchio tracciato panoramico si aprono delle viste impressionanti sulle cave, sulla costa in lontananza, sui Ponti di Vara e su vallate spettacolari come quella di Miseglia. Continuando il percorso fino alla località di Campocecina, è infine bene approfittare dello spiazzo panoramico con vista sul territorio della Lunigiana e sui tanti piccoli borghi che la costellano.

Cave di Carrara, tutti i pregi del marmo di Carrara

 

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Un post condiviso da Luca Ballerini (@lucaballe)

È universalmente noto come uno dei marmi più pregiati, ma cosa rende il marmo di Carrara tanto speciale?

Quello estratto dalle Cave di Carrara non è un marmo come tutti gli altri, ma possiede delle specifiche caratteristiche che ne definiscono l’unicità. Ha una grana fine e compatta, si percepisce fresco al tatto e si distingue per l’inconfondibile luminescenza perlacea alla vista. Ed è di un bianco accecante, un colore che dimostra come il marmo di Carrara (nello specifico il cosiddetto marmo statuario) sia privo di impurezze.

Questi elementi nel loro insieme concorrono a rendere il marmo di Carrara un prodotto di lusso a tutti gli effetti. La compattezza e la durezza, perfette per la lavorazione e la levigatura, hanno fatto tutto il resto poiché lo hanno reso lavorabile, malleabile e adatto a tanti usi diversi.

Esistono tantissimi utilizzi del marmo di Carrara, che nel corso della storia ha conosciuto una ininterrotta fortuna e che da sempre è sinonimo di raffinatezza, alto valore, eleganza. Non è un caso che tuttora moltissimi complementi di arredo di alto livello siano realizzati in marmo di carrara, ad impreziosire suite e hall di alberghi di lusso e cucine di ristoranti stellati.

Cave di Carrara, il marmo di Carrara ieri e oggi

Com’è nato il marmo di Carrara e come è diventato il materiale straordinario che abbiamo la fortuna di ammirare e utilizzare ancora oggi?

Quella del marmo delle Cave di Carrara è una storia che risale addirittura al tempo dei Romani. Molti famosi monumenti di Roma si presentano in effetti in marmo. Il Pantheon, l’Arco di Claudio, la Colonna Traiana, la Piramide Cestia e l’Arco di Domiziano sono solo alcuni.

Sempre a Roma, sia il Mosè della Basilica di San Pietro in Vincoli che la celeberrima Pietà conservata nella Basilica di San Pietro in Vaticano sono in marmo di Carrara.

 

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Un post condiviso da Arte Mondo_ (@artemondo_)

Opere nate grazie al genio di Michelangelo, che come pochi altri ha saputo lavorare il pregiato prodotto estratto dalle cave di Carrara. Pare che lo scultore si recasse personalmente in visita alle cave per scegliere il marmo che intendeva utilizzare per le proprie creazioni.

Da Roma al resto d’Italia il passo è stato breve, e ha attraversato città diverse e secoli differenti. Il marmo fa la sua comparsa a Firenze nel Duomo di Santa Maria del Fiore, nel Battistero, nella Basilica di Santa Croce e in quella di Santa Maria Novella. Se ne ammirano vistose e splendide tracce anche nella Cattedrale e nel Battistero a Pisa e nel Duomo di Siena.

L’impiego del marmo è stato massiccio anche nei secoli successivi, arrivando addirittura al XX secolo e in particolar modo durante il fascismo. Basti pensare che Mussolini fece adoperare il marmo di Carrara nella ricostruzione di città come Latina, che sarebbero diventati centri urbani esemplari dell’architettura fascista. Donò inoltre del marmo di Carrara ad una delle due moschee della Spianata del Tempio di Gerusalemme.

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