Tra le splendide cime del Gran Paradiso, l’artigianato a Cogne è un tesoro da scoprire. Perché non è solo una pittoresca località di montagna, ma un luogo dove rivive ogni giorno da anni l’antica arte di pizzi e merletti d’autore
Ha la bellezza tipica dei villaggi di montagna, e vale la pena farci un salto anche per immergersi nel mondo del tipico artigianato a Cogne.
Siamo ad oltre 1.500 metri d’altezza, circondati da una cornice pazzesca che è quella del Parco del Gran Paradiso. Qui ad attenderci c’è il delizioso abitato che d’inverno è tra le maggiori località sciistiche valdostane, ma che accoglie i suoi visitatori in grande stile anche tutto il resto dell’anno.
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Cogne può infatti offrire ai suoi ospiti un patrimonio ricchissimo di arte, cultura, tradizioni enogastronomiche e antichi mestieri (leggi anche l’articolo sui Sabotiers della Valle d’Aosta).
È proprio in quest’ultima categoria che rientrano i pizzi e i merletti di Cogne, prodotti artigianali che vengono lavorati in questo angolo di Valle d’Aosta addirittura dalla seconda metà del Seicento. Un autentico fenomeno di costume che nelle merlettaie rimaste si fa ancora memoria storica e tradizione irrinunciabile.
Artigianato a Cogne, la nascita dell’arte tessile
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Tutto ebbe inizio con l’arrivo a Cogne nel 1665 di una manciata di monache benedettine fuggite dal monastero francese di Cluny. Una volta arrivate in questa zona della Valle d’Aosta, cominciarono ad integrarsi nel contesto sociale e ad insegnare alle donne del posto come realizzare il pizzo al tombolo.
Lezioni che vennero imparate, assorbite e fatte proprie molto presto, al punto che a Cogne la lavorazione del pizzo assunse caratteristiche proprie. Se in Francia, infatti, si lavorava su disegni prestabiliti, l’artigianato a Cogne nel mondo del tessile assunse sfumature più personali e creative.
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Le merlettaie di Cogne non avevano dei progetti preliminari a cui fare riferimento, ma creavano piccoli e preziosi capolavori direttamente sul cuscino circolare del tombolo e con il rapidissimo intreccio dei fuselli.
L’attrezzo su cui lavoravano merita peraltro un cenno a parte. Il cuscino se ne stava sostenuto su uno speciale cavalletto, un mobiletto in legno scolpito che era esso stesso un piccolo gioiello artistico. La tradizione voleva, infatti, che il cavalot recasse alcuni elementi ben precisi. Era infatti riportato il classico motivo del rosone, il monogramma di Cristo, l’anno di costruzione e in alcuni casi il nome della proprietaria.
Con un supporto di questo tipo, tanto raffinato ed elegante, non stupisce che dalle abili dita delle ragazze di Cogne venissero fuori stilizzazioni a regola d’arte di animali, fiori e oggetti appartenenti alla vita quotidiana locale. Elementi ornamentali spesso utilizzati per decorare il severo e rigido abito nero del posto, dandogli una nota di colore e personalità.
Artigianato a Cogne, una storia (anche) contemporanea
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L’artigianato a Cogne, per quanto riguarda l’arte del pizzo a tombolo e del merletto, è ancora oggi prerogativa principalmente femminile. È infatti nelle mani di alcune donne di Cogne che è tuttora conservato il ‘segreto’ di queste pregiate lavorazioni.
Sono circa 40 le merlettaie riunite nella cooperativa nota come Les Dentellières de Cogne. Un nome che viene dal francese dent (in italiano dente) e che fa riferimento alla particolare forma dei merletti che producono. Si presentano effettivamente ‘dentati’, perfetti per abbellire elementi d’arredo, capi d’abbigliamento e biancheria per la casa.
Les Dentellières de Cogne ogni anno riescono a garantire la produzione di circa 1.500 metri di pizzo. E non un pizzo come tanti, ma un prodotto estremamente ricercato, di altissima qualità, resistente al tempo e decorato con motivi di pregiata fattura.
Per chi vuole farci un salto e vedere le donne all’opera, la cooperativa Les Dentellières de Cogne si trova nel cuore del centro storico all’interno della Maison di Pitz. Qui si possono ammirare non solo le merlettaie al lavoro, impegnate a lavorare in filo di canapa, cotone e lino, ma anche una notevole collezione di manufatti conservati nelle due sale della struttura.
Cogne, cosa vedere nella bella cittadina della Valle d’Aosta
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È facile innamorarsi dell’artigianato a Cogne, ma passeggiando tra le sue stradine e ammirando i paesaggi intorno si capisce che è altrettanto facile innamorarsi anche di Cogne.
Piccola e raccolta, incastonata in un panorama mozzafiato, Cogne si gira comodamente a piedi. In poco tempo ci si trova catapultati in un’atmosfera senza tempo, e in un luogo dove piccoli monumenti e luoghi di interesse raccontano con semplicità vicende… d’alta quota.
Tra le cose da vedere a Cogne merita sicuramente una visita la Chiesa di Sant’Orso con i preziosi altari in legno scolpito, le navate decorate e l’organo settecentesco. Proprio accanto alla chiesa parrocchiale c’è il Castello Reale, un tempo residenza del sovrano durante i periodi di caccia.
Se sei alla ricerca del posto giusto in cui scattare le tue migliori foto ricordo di Cogne, il consiglio è quello di arrivare fino alla celebre fontana in ferro. Da qui si gode del panorama probabilmente più suggestivo sul massiccio del Gran Paradiso e sul mastodontico Prato di Sant’Orso. Un nome evocativo per una prateria che fiancheggia tutto l’abitato di Cogne e che è considerato tra le grandi meraviglie d’Italia.