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Abruzzo, sui luoghi della Presentosa e dei gioielli in filigrana

Abruzzo, sui luoghi della Presentosa e dei gioielli in filigrana

Le loro origini sono da ricercare molto indietro nel tempo, e nonostante il trascorrere degli anni valore e bellezza sono rimasti inalterati. In Abruzzo fare gioielli è una faccenda molto seria: postiesogni.it ti svela i capolavori dell’arte orafa abruzzese per un viaggio… dorato.

Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la Presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori.  

Questo è quello che scrive il grande poeta Gabriele D’Annunzio nella sua opera Trionfo della Morte nel 1894. Da quel momento, è così che viene battezzato uno dei più singolari gioielli abruzzesi, simbolo di fedeltà e amore eterno oltre che di questa terra forte e gentile che lo produce. 

Si tratta di un simbolo talmente riconosciuto che, in occasione del G8 del 2009, ogni first lady ne ha ricevuta in dono una per portare a casa un (prezioso) pezzetto della regione. 

Presentosa dʼAbruzzo

Presentosa dʼAbruzzo

Ciondolo con catenina inclusa in Argento 925 Rodiato, due cuori, diametro 30 mm

99,99 EUR

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Ma cos’è la Presentosa d’Abruzzo? Per scoprirlo dobbiamo fare qualche passo indietro. 

La Presentosa, com’è fatta

 

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La nascita di un monile come la Presentosa è più facilmente comprensibile se prima facciamo un breve excursus sull’arte orafa abruzzese. Una pratica artigianale che pare inizi addirittura intorno al 1200 nella città di Sulmona. Da qui si è poi diffusa in diverse zone d’Abruzzo, arrivando fino a Scanno che successivamente diventerà uno dei maggiori centri di produzione. Questa però è un’altra storia, ed è così interessante che gli daremo il giusto spazio. Te ne parleremo più avanti, quindi ti invitiamo a continuare la lettura. 

L’arte orafa si fa in Abruzzo talmente radicata che, già a partire dal 1600, anche i costumi tradizionali delle donne si fanno più preziosi. Al posto di semplici bottoni cominciano a comparire gioielli man mano sempre più elaborati, tra cui spicca anche – e soprattutto – proprio la Presentosa.  

La descrizione che ne fece D’Annunzio rende molto bene l’aspetto della Presentosa. Un gioiello tondo o tondeggiante realizzato in oro o in metallo placcato oro con dentellature tutt’intorno a formare una stella. Poteva essere arricchita da intarsi in filigrana e, anche se molto raramente, da pietre preziose come piccoli rossi rubini incastonati a raggiera. Il monile finale era, dunque, una grande stella di filigrana che quasi sempre presentava al centro uno o due cuori, legati da una mezzaluna o una chiave. 

 

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Momento curiosità: pare che ad ispirare la creazione del ciondolo sia stato il rosone presente sulla facciata della Basilica di Collemaggio, importante luogo di culto che se ne sta su un colle al di sopra dell’Aquila.  

L’oro usato per la produzione della Presentosa era di bassa caratura (8 o 12 carati); è la tecnica della filigrana a rendere il risultato di grande impatto e prezioso. L’oro di bassa caratura veniva attraverso questo processo nobilitato, perché alla fine si ottenevano dei manufatti leggeri e delicati, ma di grande impatto ed effetto decorativo.

La tecnica della filigrana prevede infatti un intreccio di fili d’oro o d’argento che può declinarsi in tanti modi diversi a seconda della creatività dei mastri orafi. C’è spazio, dunque, per motivi floreali, ghirigori e altro, che in alcuni casi ricordano l’arte del merletto e del tombolo, dando vita ad una commistione di eccellenze artigianali davvero affascinante. Tombolo e oreficeria sono le due principali forme di artigianato artistico d’Abruzzo, ed è quindi plausibile che gli artigiani che si dedicavano all’una o all’altra si influenzassero a vicenda. 

I tanti significati della Presentosa 

 

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Attaccata a dei ganci o portata sopra una collana, la Presentosa veniva indossata in bella vista sul petto, ostentata nelle grandi occasioni dell’epoca. Feste di paese, ricorrenze religiose o pellegrinaggi: ancora nella prima metà del Novecento, erano queste le uniche occasioni di incontro e socializzazione, e dunque ideali per mostrarsi al meglio. Una tendenza provata anche dal nome stesso del monile, che indicava un presente, un dono… da sfoggiare con presunzione. Proprio come facevano le donne d’Abruzzo che lo mettevano in mostra appena possibile.

L’insieme di simboli, valori tradizionali e valenze scaramantiche della Presentosa è da ricercare soprattutto alla parte centrale del ciondolo. È al ciondolo che sono infatti affidati significati diversi, che ad oggi risultano essere privi di fondamento storico-scientifico ma profondamente radicati nel mondo folkloristico abruzzese. 

 

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La tradizione vuole che se al centro della stella c’era un solo cuore, la donna che lo indossava era ancora nubile e in attesa di trovare marito. Questo tipo di Presentosa era solitamente donata alla figlia dalla madre o da entrambi i genitori. Se i cuori erano invece due, legati da una chiave o da un nastro, era sicuramente stato donato dai suoceri come pegno d’amore. Un regalo che serviva a promettere alla donna che il figlio l’avrebbe sposata. In quel caso, allora, la Presentosa indicava che la donna era sentimentalmente impegnata e promessa sposa.  

Esistono altri casi in cui il ciondolo recava invece al centro altri oggetti. Quando si trattava di una nave, veniva donato dal padre della sposa o anche dallo sposo il giorno delle nozze. Il gioiello doveva in quel caso simboleggiare l’inizio di una navigazione in due verso una nuova vita, quella matrimoniale. 

La Presentosa poteva essere donata ad una bambina anche in occasione della Prima Comunione. In quel caso riportava al centro la colomba dello Spirito Santo. 

Tutti gli altri gioielli in filigrana d’Abruzzo 

Se ti è venuta voglia di acquistare una vera Presentosa d’Abruzzo, sappi che oggi puoi trovarne di bellissime e rigorosamente fatte a mano. Soprattutto in luoghi come L’Aquila, Pescocostanzo, Sulmona, Roccaraso e Scanno. Anche tu potrai indossarla per avere un look insolito e sicuramente unico da sfoggiare in occasione di un evento speciale. Potresti rendere il tuo outfit ancora più interessante agli occhi di ospiti o compagni di tavolo raccontando la storia che ti stiamo svelando in questo articolo. 

Una storia che non finisce qui, perché la Presentosa non è l’unico prezioso d’Abruzzo. Anzi, è un gioiello che apre le porte ad una produzione artigianale ricca e variegata, che trova il suo centro soprattutto nel paesino di Scanno. 

Famoso per il suo lago a forma di cuore, in realtà Scanno è un borgo incantato dove ancora si producono gioielli fatti a mano e realizzati in filigrana d’oro. Sono parte dell’identità e della storia di questo paesino incuneato tra i monti.

Come questa lavorazione sia riuscita ad arrivare fino al cuore di queste montagne non si sa di preciso. Alcuni ritengono che i gioielli furono importati a Scanno via mare da Venezia, altri pensano invece ad un contatto con le manifatture saracene o con i mastri orafi di Guardiagrele, Pescocostanzo e Sulmona dove l’arte orafa era già ampiamente diffusa. In qualsiasi modo questa tecnica sia arrivata, rimane il fatto che a Scanno più che altrove ha trovato la sua massima realizzazione, integrandosi negli usi e nei costumi locali e diventando parte integrande del suo folklore.  

Attraverso la tecnica della filigrana sono stati creati dei veri gioielli-simbolo, come la Presentosa legati a momenti salienti della vita e dunque carichi di significati speciali. Ti invitiamo a prenderne nota se hai intenzione di arricchire il tuo ‘shopping prezioso’ in Abruzzo. 

  • Bottoniera: dodici bottoni in argento, posti sul corpetto del costume tradizionale di Scanno 
  • Cicerchiata: antica fede nuziale composta da una fascia decorata con granellini d’oro 
  • Circeje: grandi orecchini in lamina traforata a forma di nave con pendenti di perle. Il nome non è casuale, poiché il lavoro traforato assumeva man mano il viso di una Circe che doveva incantare il maschio 
  • Sciaquajje: semilune in oro con pendenti oscillanti, così chiamati per il nome del suono che la donna produceva sciacquando i panni  
  • Chiacchiere: lunga collana a spighette d’oro da rigirare intorno al collo 
  • Amorino: un prodotto più recente degli altri poiché nato intorno agli anni Venti, ciondolo di complessa fattura raffigurante un angioletto che scocca un dardo a spilla. L’amorino doveva essere regalo da dare alla sposa per il giorno del suo matrimonio.   

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