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Santuario Madonna della Corona, scoprendo il prodigioso santuario nella roccia

Santuario Madonna della Corona, scoprendo il prodigioso santuario nella roccia

Nella zona del Lago di Garda, il Santuario Madonna della Corona è uno dei luoghi di culto più incredibili che visiterai in Italia. Tra storia e leggende, è un posto unico da lasciarsi svelare in ogni sua sfaccettatura

Il Santuario Madonna della Corona ha un nome che dice tutto. Circondato da una corona di montagne, prende allo stesso tempo il nome anche dalla forma della roccia sottostante che, circolare com’è, somiglia davvero ad una corona.

Incastonato nella roccia del Monte Baldo in un luogo dove regnano natura e silenzio, dà l’impressione di starsene sospeso nel vuoto ad oltre 750 metri d’altezza. Dalla sua posizione quasi sovrannaturale, regala immagini e scenari che è difficile trovare altrove.

Come arrivare al Santuario Madonna della Corona

 

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Il santuario della Madonna della Corona si trova nella frazione di Spiazzi del comune di Ferrara di Monte Baldo, in provincia di Verona.

Si può raggiungere a piedi seguendo il cosiddetto Sentiero della Speranza che parte dal paese di Brentino Belluno. Si arriva dopo aver percorso una scalinata fatta di più di 1600 gradini per una passeggiata totale lunga circa due chilometri e mezzo.

Non è un percorso adatto a tutti e in alcuni punti può risultare faticoso, ma alla fine si viene ripagati dalla splendida vista del santuario scavato nella roccia.

Questa era la strada un tempo utilizzata da fedeli e pellegrini, ma in tempi recenti ne è stata messa a disposizione un’altra. La più comoda è quella asfaltata che parte dal centro storico di Spiazzi, lungo la quale trovano posto le quattordici stazioni bronzee della Via Crucis.

In alternativa si può arrivare al Santuario Madonna della Corona in macchina, lasciando l’auto in un parcheggio a circa 500 metri dall’edificio. Per i visitatori è anche previsto un servizio di bus-navetta che collega il centro di Spiazzi con il santuario.

Santuario Madonna della Corona: cosa vedere dentro e fuori

 

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Visto dall’esterno colpisce con la preziosa e monumentale facciata neogotica, oltre che con la sua posizione panoramica e la struttura parzialmente inglobata nella parete di roccia del Monte Baldo. Una volta entrati lo spettacolo continua: tre navate accolgono i visitatori, stupendoli con la parete della navata sinistra e l’abside interamente scolpiti nella pietra.

Non mancano pregiate opere d’arte come la statua dell’Addolorata e un affresco raffigurante una Madonna con Bambino. Risalente al XIII secolo, è la più antica immagine sacra della Madonna della Corona.

Sempre all’interno del complesso è inoltre presente il Sepolcreto degli Eremiti.

Merita infine una visita il Sacellum Pietatis, un tempietto esagonale che si trova negli immediati pressi del santuario. Il piccolo tempio sorge nel luogo in cui, secondo la tradizione, fu ritrovata la statuetta della Madonna. Una storia che stiamo proprio per raccontarti. Continua a leggere!

La leggenda del Santuario Madonna della Corona

 

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Le origini della costruzione del Santuario Madonna della Corona si fanno risalire ad una leggenda. La sua narrazione è molto diffusa in questo incantevole angolo del Veneto a pochi passi dal Lago di Garda.

La leggenda narra di un miracoloso ritrovamento, quello di una statua rappresentante la Pietà. Originariamente doveva essere custodita nell’isola di Rodi, da dove sarebbe però stata portata via per sfuggire all’invasione e ai saccheggiamenti dei turchi di Solimano II. Un angelo l’avrebbe nascosta e messa al sicuro negli anfratti di roccia del Monte Baldo, dove i nemici non avrebbero mai potuto trovarla.

La statua rimase al sicuro per molto tempo, fino alla scoperta da parte di un gruppo di persone del posto.

Si decise così di costruire una cappella sul luogo del ritrovamento, all’interno della quale venne posta la statua. Da quel momento la cappella divenne un luogo di pellegrinaggio sempre più frequentato, così come lo è ancora oggi.

Il culto legato alla Madonna della Corona risulta essere profondamente radicato in questa zona, in molte località della Diocesi di Verona, di Vicenza e in particolar modo in Lessinia. Una fede resa ancora più forte dalla visita di Giovanni Paolo II del 17 aprile 1988, e dall’elevazione a basilica minore avvenuta nel luglio del 1982 ad opera dello stesso papa.

Leggi anche il nostro articolo sul Santuario di Castelpetroso in Molise!

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