Il santuario di Vicoforte è uno dei grandi capolavori del barocco piemontese. Imponente fuori e decorato all’interno, detiene anche un notevole primato. Continua a leggere per saperne di più
A pochi chilometri da Mondovì, in provincia di Cuneo nel sud del Piemonte, il Santuario di Vicoforte è un posto incantato. Coronata dalle cime delle Alpi e circondata da colline e vigneti, questa roccaforte del culto mariano è una scoperta che ti aspetta a poca distanza dalle Langhe.
Dichiarato monumento nazionale attraverso un decreto del 1880, il Santuario di Vicoforte è un luogo da visitare se stai programmando un tour in Piemonte. La sua cupola da record da sola vale il viaggio, e te ne parleremo nel dettaglio poco più avanti.
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Santuario di Vicoforte, nascita di un tempio mariano
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Quello che vediamo oggi è il risultato di diversi lavori che hanno visto protagonista il santuario nel corso della sua storia. Tra aggiunte, ripensamenti e modifiche, attualmente abbiamo la fortuna di ammirare un autentico monumento al barocco italiano.
Il primo nucleo del santuario di Vicoforte era un pilone unico, un semplice capitello nato come ringraziamento votivo. Venne infatti costruito da un fornaciaio che voleva in questo modo ringraziare la Madonna per avergli concesso giornate di bel tempo. Le favorevoli condizioni meteorologiche erano infatti state necessarie per la buona riuscita dei suoi mattoni. Una volta pronti, sarebbero stati utilizzati per la costruzione del castello di Vico, antico nome di Mondovì.
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Secondo la tradizione quello fu solo il primo di una serie di avvenimenti miracolosi che avvennero nel luogo del santuario. La sua fama si estese al punto da diventare meta di pellegrinaggio di fedeli provenienti da ogni angolo del Piemonte.
Presto il tempio catturò addirittura l’interesse della moglie del Duca Carlo Emanuele I, figlia di Carlo V di Spagna. Da quel momento si pensò dunque di rendere quel posto un complesso tanto grande da poter accogliere un numero sempre più nutrito di fedeli.
Non solo: il Duca Carlo Emanuele I voleva farne anche la cappella di casa Savoia. Questo suo desiderio non divenne tuttavia realtà: tale funzione venne infatti assolta dalla Basilica di Superga a Torino. Solo le spoglie di re Vittorio Emanuele III e di sua moglie Elena riposano nel santuario di Vicoforte.
Santuario di Vicoforte cupola, record piemontesi (e dove trovarli)
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Questo ‘fallimento’ non tolse nulla alla grandezza architettonica che il santuario di Vicoforte avrebbe poi conosciuto e conquistato. La struttura attuale è un prodigio di arte e tecnica, che nella sua cupola da record trova la massima espressione.
La cupola del Santuario di Vicoforte è, per dimensioni, la quinta cupola più grande al mondo. È preceduta solo da quelle di San Pietro in Vaticano, del Pantheon di Roma, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze e dalla cupola del Gol Gumbaz in India.
Con i suoi 74 metri di altezza, 36 di diametro maggiore e 25 di diametro minore, è in compenso la più grande cupola ellittica esistente.
Ciò che la rende unica è anche il suo essere una cupola affrescata, magnifica tela che ospita un ciclo pittorico a tema religioso disposto su una superficie di oltre 6.000 metri quadrati. Alcuni studiosi l’hanno definita una “teologia per immagini”, eccezionale esemplare di rappresentazione iconografica della vita di Maria. Una storia di fede che ne descrive la nascita, l’esistenza terrena e il momento glorioso dell’assunzione in cielo.
Cosa vedere nel santuario di Vicoforte
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La grandeur della cupola del santuario non passa certamente inosservata, ma non deve distogliere il visitatore dagli altri gioelli che il tempio ha da offrire. Tra statue e affreschi, il santuario di Vicoforte è un’esplosione di bellezza architettonica di gusto barocco. Un tesoro da scoprire attraverso quattro magnifiche cappelle, l’Abside di San Rocco con la pala d’altare settecentesca di Antonio Meyer da Praga e un altare che è un trionfo di marmi rosati.
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I più curiosi e attenti saranno inoltre catturati dalla numerologia del santuario di Vicoforte, tutta giocata sulla ricorrenza di numeri dal forte valore simbolico. Ritornano costantemente il tre e l’otto, il numero perfetto e quello della salvezza. Tre sono i momenti rappresentati della vita di Maria (nascita, vita e assunzione in cielo), otto i grandi finestroni ovali del santuario.
Una ripetizione di numeri che si riscontra ovunque e comunque, e che dà al santuario un tocco di curiosità e mistero in più.