Molto più di un semplice specchio d’acqua, il Lago di Redona è tra i luoghi più insoliti e segreti d’Italia. Che ogni tanto si ritira per svelare un tesoro molto speciale
Colpisce e incanta per il colore smeraldo delle sue acque e per le cime che intorno gli fanno da corona, ma ci sono tanti altri motivi per cui il Lago di Redona è una tappa imperdibile in Friuli Venezia Giulia.
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Ad una prima occhiata potrebbe sembrare un lago come tanti che popolano questa zona del nord est. È solo andando un po’ indietro nel tempo, però, che si coglie la sua unicità. E soprattutto aspettando… i periodi di secca. Ma andiamo con ordine.
Lago di Redona, dove si trova
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Partiamo dalla posizione geografica del Lago di Redona. È anche noto come Lago dei Tramonti, e non tanto per lo spettacolo offerto dai raggi del sole che si inabissano in acqua sul finire del giorno. Il motivo è decisamente più prosaico. Il lago si trova, infatti, tra i comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, nel cuore della Val Tramontina.
È un lago artificiale meta eletta di tutti i viaggiatori appassionati di trekking ed escursioni, poiché in una posizione privilegiata nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Una vasta area protetta la cui bellezza è stata riconosciuta anche dall’UNESCO, che nel 2009 l’ha inserita nella sua prestigiosa lista dei patrimoni dell’Umanità.
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È per esplorare tutto il fascino del territorio che nel tempo è nata, intorno al lago o nelle sue immediate vicinanze, una rete di sentieri e percorsi panoramici. Vengono attraversati da molti turisti in ogni stagione dell’anno, del resto lo spettacolo che li attende è davvero irresistibile. Acque di un verde brillante, boschi frondosi dal colore intenso e montagne di roccia bianca. Un trionfo di colori che rendono il Lago di Redona un luogo bello da sembrare dipinto.
Eppure non è solo una simile esplosione di fascino ad attirare tanti curiosi in questo angolo di Italia nord orientale.
La storia del Lago di Redona
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Tutto è cambiato a partire dagli anni Cinquanta, periodo che è stato d’oro per la produzione di energia elettrica.
In quel periodo nascono, infatti, moltissimi laghi artificiali da sfruttare per la produzione energetica. Se ne trovano ovunque in giro per l’Italia, specialmente dove valli impervie e torrenti impetuosi creavano le condizioni ideali per garantire un sostanzioso approvvigionamento energetico.
È questo il caso della valle del fiume Meduna, che rispondeva ottimamente ai parametri richiesti. Tanto da vedere la nascita di ben tre impianti nel giro di pochi anni.
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Oltre ad essere utili per la fornitura di energia, strutture di questo tipo erano importanti anche per irrigare i campi e per trattenere l’acqua nei periodi di piena. Dighe funzionali, dunque, che in caso di necessità venivano costruite anche in prossimità di villaggi e centri abitati.
Per forza di cose, questi paesini dovevano dunque essere svuotati e le persone allontanate. Ed è esattamente quello che è successo al Lago di Redona.
I borghi sommersi del Lago di Redona
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Per la costruzione del lago di Redona furono evacuati e lasciati sommergere dalle acque tre piccoli paesini: Movada, Fleur e Redona Vecchia. I nuovi centri abitati vennero costruiti nella parte alta rispetto al lago, considerata anche più sicura in caso di allagamenti o disastrosi fenomeni naturali.
Casette con ballatoi in legno, muretti a secco e stalle dei villaggi originali ancora se ne stanno sul fondo del lago. Scheletri di architettura rurale dimenticati al di sotto del livello dell’acqua, ma che talvolta si riprendono il proprio spazio… e tornano in superficie.
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Hai capito bene: è un fenomeno che accade per motivi sia naturali che artificiali. Capita nelle estati più torride e senza pioggia e nei periodi di secca, e quando il bacino artificiale viene svuotato per pulizia e manutenzione. In queste occasioni riaffiora quel che resta di questi vecchi borghi, che si lasciano ammirare nel loro muto splendore.
È una visione unica: i resti di queste case in pietra che riemergono dalle acque del lago continuano a raccontarsi nonostante il tempo le abbia abbandonate al loro destino. Ecco perché in estate le sponde del Lago di Redona sono affollate di persone in attesa di vedere i profili dei borghi sommersi.
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Il punto migliore dal quale godersi la vista? Basta salire a Pecol, una piccola frazione del comune di Tramonti di Sotto, e scendere lungo un piccolo sentiero dopo aver lasciato l’automobile. Le emozioni saranno assicurate!