Un viaggio attraverso i 5 castelli d’Italia dalle storie inquietanti e intriganti. Un itinerario che tocca angoli diversi e lontani della penisola, regalando un brivido (o anche due)
È difficile fare una scelta dei migliori castelli d’Italia, poiché ce ne sono moltissimi e ognuno è speciale a proprio modo. Alcuni spiccano per antichità, altri per le possenti dimensioni, altri per la ricchezza degli arredi.
I castelli d’Italia che ti racconteremo invece in questo articolo sono castelli molto particolari, da visitare magari in determinati periodi dell’anno come quello di Halloween. L’atmosfera degli ultimi giorni di ottobre e della festa più macabra importata dal mondo anglosassone si presta infatti alla perfezione ad un tour verso questi castelli.
Sono luoghi tra le cui stanze si sono consumati avvenimenti drammatici, dove talvolta sembra ancora di sentir risuonare pianti e lamenti. O addirittura dove pare che continuino a vagare le anime in pena di chi una volta li abitava.
La Rocca di San Leo, la fortezza del conte Cagliostro
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È una delle maggiori fortezze storiche d’Italia, roccaforte inespugnabile che dall’alto della sua posizione guarda con fierezza il sottostante centro romagnolo di San Leo. Il Forte di San Leo si trova in Emilia Romagna, più precisamente in provincia di Rimini, ed è una delle maggiori espressioni di architettura militare in Italia.
Se, tuttavia, la trovi in questo articolo è anche per il velo di mistero che la contraddistingue.
La Rocca di San Leo è infatti famosa come la rocca di Cagliostro, famoso alchimista noto all’anagrafe con il nome di Giuseppe Balsamo.
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Il Conte di Cagliostro trascorse gli ultimi anni della sua vita proprio nelle prigioni della fortezza di San Leo. La prigionia fu l’alternativa alla morte, a cui sarebbe stato certamente condannato per via del suo operato ‘esoterico’ se non avesse ottenuto la grazia da Papa Pio VI.
Ancora oggi è possibile visitare la cella dove Cagliostro visse fino alla sua morte, nota come la ‘cella del pozzetto’. Colpisce per le sue dimensioni davvero minuscole: si tratta di un ambiente grande poco più di due metri quadri e con una sola apertura sul soffitto che consentiva il ricambio di aria. La permanenza del conte Cagliostro non deve essere stata affatto facile…
Il Castello di Valsinni, il castello della poetessa solitaria
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Risale al Rinascimento la storia che vede protagonista il Castello di Valsinni, in Basilicata, e soprattutto la nobildonna che vi abitava e che apparteneva alla famiglia dei Morra. Persino il grande storico Benedetto Croce scrisse diverse righe su questa fortezza immersa nella campagna lucana e sulla triste vicenda di Isabella Morra.
Tutto inizia nella seconda metà del Cinquecento, durante le guerre d’Italia che videro aspramente contrapposti francesi e spagnoli nelle terre del sud. Il padre di Isabella in quel periodo è lontano da casa, in esilio presso la corte dell’allora Re di Francia Francesco I. La figlia ne sente molto la mancanza, ed è in questo stato emotivo molto fragile che si innamora di Diego Sandoval de Castro.
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Diego è signore del castello spagnolo di Bollita, considerato un nemico dal momento che la famiglia dei Morra era filofrancese. I fratelli di Isabella iniziarono a sospettare di lui e a temere che volesse sottrarre loro il castello. Prima di tutto rinchiusero in casa la sorella Isabella, e in un secondo momento decisero di risolvere definitivamente il problema uccidendo entrambi gli amanti.
Del periodo di prigionia di Isabella sono rimaste le poesie che scrisse in quel periodo. Sono versi struggenti e pieni di malinconia che fanno emergere con chiarezza la profonda solitudine della ragazza. Alcuni punti delle poesie sono particolarmente inquietanti, perché Isabella scrive di sapere che la sua fine era dietro l’angolo.
Il castello di Roccascalegna, il castello della mano insanguinata
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Il nostro viaggio ci conduce ora in Abruzzo, in quella vallata del Sangro dominata da un castello davvero maestoso. Arrampicato su uno sperone di roccia, il Castello di Roccascalegna sembra sospeso nel vuoto. Segnala la sua presenza con la struttura massiccia e con l’unica torre superstite, di forma quadrata e impreziosita dalla merlatura guelfa.
Perché il Castello di Roccascalegna è uno dei misteriosi castelli d’Italia che abbiamo scelto per te? Perché all’interno della bella rocca abruzzese si sono consumati episodi davvero inquietanti.
Tra i tanti proprietari che ha avuto nel corso della sua storia, c’è stato un barone che decise di imporre la legge della ius primae noctis a tutte le giovani spose del paese.
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Questo imponeva che le ragazze dovessero trascorrere la loro prima notte di nozze con il barone e non con il legittimo marito.
La pratica andò avanti a lungo, finchè uno dei mariti decise di travestirsi da sposa e ucciderlo con l’inganno. Prima di morire in seguito alla coltellata inferta, il barone si appoggiò al muro con la mano insanguinata. Si narra che quell’impronta sia ancora visibile su un muro del castello.
Il Castello di Carini, storie siciliane
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Si trova a pochissimo chilometri dalla città di Palermo, ed è una tappa immancabile in Sicilia se sei alla ricerca di castelli d’Italia misteriosi. Al castello di Carini è legata la vicenda della nobildonna Laura Lanza di Trabia, non a caso conosciuta tradizionalmente come la baronessa di Carini.
La ragazza venne data in sposa a Vincenzo La Grua barone di Carini, cittadina in cui dovette trasferirsi da Palermo dove aveva sempre vissuto. I primi tempi erano stati felici e Laura aveva preso confidenza con il posto e possesso del castello. Ben presto cominciò però ad annoiarsi e a rimpiangere la più movimentata vita palermitana. Ad alimentare il suo scoramento erano anche le continue assenze del marito, che era sempre via per affari.
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Per distrarsi Laura tornò a partecipare alla vita sociale di Palermo, e durante una festa in casa Barbagallo conobbe e si innamorò dell’affascinante Ludovico Barbagallo. Presto i due divennero amanti, e lo rimasero per anni.
Le cose precipitarono quando il padre di Laura, don Cesare Lanza, venne a sapere della loro storia d’amore. Deciso a punire la figlia, si introdusse di notte nel castello e la uccise dopo averla sorpresa proprio in compagnia di Ludovico. Il suo amante non venne risparmiato, poiché fu ucciso dagli uomini di Cesare Lanza qualche giorno dopo.
La particolarità della storia della baronessa di Carini è che per secoli è stata nascosta. Il padre fece diffondere la notizia di una morte accidentale e imprevista, versione che rimase inalterata per secoli. La verità venne fuori solo negli anni Sessanta del Novecento, quando nell’archivio di Stato di Palermo fu ritrovato un documento molto prezioso. In questo documento si parlava del processo che Cesare Lanza aveva affrontato con l’accusa di aver assassinato la figlia. Un caso che era tuttavia stato archiviato e messo a tacere, rimanendo nel silenzio e nella menzogna per oltre 400 anni.
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La vicenda della baronessa di Carini è rimasta scolpita nella memoria locale, diventando il soggetto della famosa poesia popolare La storia di la Barunissa di Carini. Non solo: la leggenda vuole che il fantasma di Laura ancora vaghi tra le stanze del castello, avvolta in abiti rinascimentali e in cerca del padre di cui vendicarsi.
I più temerari decidono di visitare il castello di Carini il 4 dicembre, data di anniversario del delitto e giorno in cui si verificherebbe un fenomeno davvero inquietante. Sembra che, su un muro della stanza dove Laura venne uccisa, compaia l’impronta della sua mano insanguinata.
Castello di Gradara, tra amore e mistero
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Il tour tra i castelli d’Italia dove il mistero è di casa termina nel cuore delle Marche, precisamente a Gradara. Il suo castello è tanto imponente che potrai notarlo già da lontano prima di arrivare. La sua possente struttura, tuttavia, è niente rispetto alla grandiosità della storia che ti aspetta al suo interno.
Ecco perché al Castello di Gradara e alla tragica vicenda dei suoi sfortunati amanti abbiamo dedicato un intero articolo. Puoi leggerlo qui!