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Borgo Parrini, la piccola Barcellona che ti aspetta fuori Palermo

Borgo Parrini, la piccola Barcellona che ti aspetta fuori Palermo

Casette variopinte e, ovunque, frasi scritte sui muri fanno di Borgo Parrini un posto decisamente unico nel suo genere. Dove si ridefinisce il concetto di street art, e dove sembra di essere in un dipinto a cielo aperto

Se qualcuno ha definito Borgo Parrini ‘la piccola Barcellona siciliana’, sarà sicuramente per il suo aspetto di gaudiniana memoria. È proprio alle azzardate architetture di Antoni Gaudì che sembra costantemente rifarsi questo piccolissimo centro abitato ad una trentina di chilometri da Palermo.

Una scelta non casuale che è all’origine di una storia – tutta siciliana – che parla di recupero e rinascita.

Borgo Parrini, tracce di Gaudì in Sicilia

 

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Chi è stato almeno una volta a Barcellona ha sicuramente avuto modo di ammirare uno dei capolavori che hanno reso Gaudì immortale. La celeberrima Sagrada Familia, le forme affusolate e avanguardistiche di Parc Guell, gli azzardi stilistici di Casa Batllò. A Barcellona la presenza di Gaudì, tra i più visionari architetti produttivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, si fa viva e tangibile letteralmente ad ogni angolo.

Qualcosa di molto simile accade a Borgo Parrini, minuscola frazione di Partinico che si è ormai guadagnata la fama di posto instagrammabile della Sicilia. Nel giro di un paio d’anni hanno infatti fatto la loro comparsa sui social scatti, reel e stories che immortalano questo paesino dall’aspetto speciale.

Borgo Parrini è tutto un susseguirsi di vicoletti fioriti e casette bianche, azzurre e gialle, le cui facciate sono arricchite da motivi in maiolica, ceramica, terracotta, mosaici e citazioni d’autore.

 

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Le frasi che spuntano sui muri di Partinico sono messaggi d’amore e di vita che portano la firma di personalità del calibro di Paulo Coelho, Gandhi, Frida Khalo e Nelson Mandela.

Il risultato è un borgo tanto bello da somigliare ad un quadro dai mille colori, dove gioia e vivacità emergono un po’ ovunque.

I ‘dettami’ (liberissimi e creativi) dello stile di Gaudì a Borgo Parrini sono rispettati e fedelmente seguiti, venandosi però di elementi caratteristici delle tante altre tradizioni presenti in Sicilia. Non mancano, dunque, inserti appartenenti all’estetica più spiccatamente siciliana, ma anche araba, greca e persino portoghese.

Borgo Parrini, storia e curiosità del borgo dei preti

 

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Un post condiviso da Laura Grimaldi (@laurax69)

Come ha fatto Borgo Parrini a diventare la piccola star dei social che conosciamo oggi? La sua storia non è sempre stata così fortunata, anzi.

Il nome Borgo Parrini in siciliano significa ‘borgo dei preti’, e fa riferimento alle origini di questo ridottissimo centro abitato a meno di mezz’ora da Palermo.

Nel Cinquecento il borgo e i campi circostanti erano infatti proprietà dei padri del Noviziato dei Gesuiti, che li custodirono fino alla seconda metà del Settecento. All’epoca passò nelle mani del principe francese Henri d’Orleans, che decise di creare proprio qui un’azienda agricola con cui riuscì a garantire un posto di lavoro a circa 300 persone.

 

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Un post condiviso da Sara Cometti (@comella___)

Borgo Parrini rimase abitata più o meno fino al secondo dopoguerra, per poi essere progressivamente abbandonata dai suoi abitanti che decisero di cercare migliori opportunità nelle grandi città.

Comincia così la storia di abbandono e decadenza di Borgo Parrini, che continua per anni e anni per terminare solo una decade fa circa.

Borgo Parrini torna a vivere una nuova vita grazie ai pochi abitanti rimasti e all’imprenditore Giuseppe Gaglio. Il paese venne completamente ristrutturato ispirandosi allo stile di Gaudì. Ecco allora che gli edifici vennero colorati, mura e pavimenti decorati da disegni e murales e ricoperti da piastrelle dai colori sgargianti che rendono Borgo Parrini una siciliana Barcellona in miniatura e uno dei posti più visitati della Sicilia occidentale.

Borgo Parrini, cosa vedere

 

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Un post condiviso da Ester✨ (@ester_annaloro)

Una visita a Borgo Parrini è un’esperienza di viaggio da fare con il naso all’insù, muovendosi in una cornice che sarebbe veramente difficile trovare altrove. Per goderne appieno è necessaria poco più di un’ora, dal momento che il paesino è di dimensioni molto modeste e che se ne sta quasi del tutto raccolto intorno alla Parrocchia Maria Santissima del Rosario.

La piccola chiesa è del resto uno dei prediletti punti di partenza per andare alla scoperta di ogni angolo di Borgo Parrini, ed è essa stessa uno dei suoi principali luoghi di interesse. Costituita da un’unica navata rettangolare, è un edificio sacro estremamente sobrio rispetto all’esplosione di colori che attende all’esterno.

Nel corso della passeggiata, i più curiosi hanno anche la possibilità di entrare in una delle quattro casette che sono i simboli di Borgo Parrini, dove sono conservati diversi oggetti della tradizione siciliana. Tra ceste di vimini, vasi e pupi siciliani, cesti in vimini, è come fare un excursus nella autentica Sicilia di un tempo.

Tra tanti colori, il dress code non può che andare in controtendenza per emergere. E cosa c’è di meglio di un intramontabile total white per lasciare il segno?

 

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Un post condiviso da Laura Riccio (@lall3tta)

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