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Borghi fantasma in Italia, viaggio tra paesi abbandonati e atmosfere inquietanti

Borghi fantasma in Italia, viaggio tra paesi abbandonati e atmosfere inquietanti

I borghi fantasma in Italia sono tanti, diffusi in ogni parte dello Stivale e ciascuno custode di storie incredibili. Anche se la maggior parte di questi centri sono oggi completamente disabitati, il loro fascino resiste fiero e intatto al flusso del tempo e degli eventi

Quando si parla di borghi fantasma in Italia, ce ne sono alcuni di davvero famosi. Craco in Basilicata, Civita di Bagnoregio nel Lazio, Bussana Vecchia in Liguria, tanto per citare i principali. Alcuni sono ormai diventati delle attrazioni turistiche vere e proprie, altri sono stati riconvertiti in rifugi di artisti che li hanno fatti rinascere trasformandoli in regni dell’artigianato e dello shopping handmade. 

 

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Oltre i più noti dei borghi fantasma in Italia, ne esistono alcuni che sono delle autentiche chicche nascoste. Luoghi abbandonati al proprio destino da chi una volta li abitava, e che per un motivo o per un altro sono stati costretti ad andare via.

Oggi questi minuscoli centri dall’aria sperduta vengono di tanto in tanto popolati da turisti, visitatori e curiosi desiderosi di conoscerne storie e racconti. Soprattutto in specifici periodi dell’anno, ad esempio con l’avvicinarsi di Halloween che è la festa che fa venire a tutti voglia di un pizzico di mistero e brivido. 

È proprio nei 5 borghi fantasma più insoliti e nascosti d’Italia che vogliamo portarti, certi che alla fine della lettura partirai alla volta di quello più vicino a te. Magari proprio per festeggiare il tuo Halloween in Italia in una maniera emozionante e diversa dal solito. 

Poggioreale Vecchia, il borgo fantasma dalla calda anima siciliana 

 

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Il nostro viaggio tra i borghi fantasma in Italia da non perdere parte dalla punta estrema della penisola. Siamo in Sicilia, precisamente in provincia di Trapani, dove ci aspetta il borgo abbandonato di Poggioreale Vecchia. 

Ciò che colpisce già dal primo istante è che tutto sembra essere rimasto fermo non solo ad un certo periodo storico, ma ad un giorno… ben preciso. Il 14 gennaio del 1968, la drammatica data del terremoto del Belice. Un evento catastrofico che distrusse non solo Poggioreale ma anche tante altre realtà nelle immediate vicinanze. 

 

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Ecco che Poggioreale Vecchia si svela in tutto il suo fascino spettrale fatto di rovine suggestive, case prive di tetto e muri e facciate ricoperte da vegetazione e piante rampicanti. Un luogo dove la natura ha ripreso il suo posto diventandone sovrana unica e indisturbata. 

Quella di Poggioreale Vecchia è una bellezza tanto insolita quanto irresistibile, e lo è stata anche per i tanti registi che nel tempo l’hanno scelta come set cinematografico. Poggioreale è stata infatti palcoscenico privilegiato di scene di film cult come La Piovra, L’Uomo delle Stelle e Malena. 

Consonno, il regno (fantasma) dei balocchi 

 

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Centri commerciali e luoghi dedicati ad attività ricreative, allo svago e al divertimento. Ecco cosa doveva essere Consonno, frazione di Olginate in provincia di Lecco: una specie di regno dei balocchi in salsa lombarda.  

In effetti alcune strutture ancora lasciano emergere l’obiettivo per il quale Consonno era stato costruito e che, com’è evidente, venne quasi subito abbandonato. Oggi Consonno è un rudere di architettura industriale in tutto e per tutto, dove si fa fatica anche solo ad immaginare di sentire le risate delle famiglie e dei bambini.  

Eppure è proprio il suo aspetto dimesso, abbandonato e fuori dal tempo il suo maggiore punto di forza. La caratteristica che gli ha consentito di essere spesso utilizzato come set pubblicitario, cinematografico e di video musicali di artisti sia italiani che stranieri. 

Toiano, borghi fantasma in Italia… d’autore 

A circondarlo una vallata fitta di calanchi e balze rocciose, tra le quali spicca ed emerge dall’alto del colle di tufo su cui sorge. 

Siamo ad una manciata di chilometri dalla ben più celebre Volterra, in uno dei borghi fantasma in Italia perfetto da visitare per un weekend di Halloween che non si dimentica facilmente. 

Toiano è tutto un susseguirsi di strette stradine e antichi monumenti in rovina che ancora in parte svelano il suo aspetto medievale. Aggirandoti tra quel che resta di Toiano in Toscana, ti troverai di fronte alle numerose case abbandonate quasi tutte dislocate lungo la via principale. È via del Castello, l’unica strada del borgo e arteria che lo taglia per circa una cinquantina di metri.  

 

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Nel corso della passeggiata a Toiano sarai avvolto dal fascino insolito di luoghi come le rovine della chiesa di San Giovanni Battista, vecchio luogo di culto ormai sconsacrato. 

Una curiosità: trovi Toiano rappresentata anche nelle foto di uno dei più importanti e riconosciuti fotografi italiani. Oliviero Toscani ha dedicato più di uno scatto (e più di una visita) a questo misterioso borgo nascosto nel cuore della Toscana.   

Roscigno Vecchia, la Pompei del Novecento 

 

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Alluvioni, frane e calamità naturali hanno da sempre scosso la quotidianità di questo piccolo centro custodito dal cuore verde del Cilento. Il culmine si raggiunge nel 1902, anno in cui il paese viene dichiarato inagibile e i suoi abitanti costretti a trasferirsi altrove.

Ecco che Roscigno viene progressivamente abbondonata per trasformarsi nel pittoresco borgo fantasma che è possibile visitare oggi. Tanto pittoresco da essersi guadagnato il nome romantico di Pompei del Novecento. 

 

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Una Roscigno abbandonata, dunque, ma non proprio da tutti; anzi, c’è persino chi decide di tornarvi ad anni di distanza dalla sua partenza. 

Parte della fama di Roscigno è merito di Giuseppe Spagnuolo, ormai suo unico abitante, che nel suo paese natale è tornato dopo una vita trascorsa in giro per il mondo.

È con lui che le persone in visita a Roscigno si fermano a parlare, catturati dai racconti della passata vita paesana, ed è in sua compagnia che si avventurano nei luoghi dove è consentito camminare. 

Alcuni luoghi di Roscigno sono per forza di cose inaccessibili, ma si può fortunatamente ancora sostare nella sua piazzetta principale, intorno alla fontana che ne è ormai diventata il simbolo e ai piedi della chiesa sconsacrata di San Nicola di Bari. Un edificio resistente e fiero nonostante un incendio l’abbia devastato oltre duecento anni fa. 

Elcito, il piccolo Tibet delle Marche  

 

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Una manciata di case in pietra addossate una sull’altra, che convergono tutte  verso la chiesa parrocchiale e la minuscola piazzetta che la ospita (l’unica del borgo). Elcito non è che una frazione del comune di San Severino Marche, eppure è considerato uno dei migliori borghi fantasma in Italia. 

Arrampicata su uno sperone di roccia ad oltre 800 metri d’altezza e alle pendici del Monte San Vicino, grazie alla sua posizione sospesa somiglia proprio ad un presepe. Una posizione che, nel tempo, lo ha però condannato ad un isolamento forzato; è per questo che è anche chiamato ‘piccolo Tibet delle Marche’. 

Non solo: lo chiamano così anche perchè Elcito è un borgo dove il silenzio regna indisturbato, interrotto talvolta dalle (poche) chiacchiere dei suoi (pochissimi) abitanti. Sono meno di una decina le persone che vivono ad Elcito, e qui non esistono negozi o attività commerciali che ti consentano di fare il turista nel senso vero e proprio del termine. 

Se però sei alla ricerca di pace, calma e tranquillità, e di un soggiorno a diretto contatto con la natura, Elcito rischia di diventare la tua prossima meta di viaggio!  

Leggi anche Rosazza, il borgo misterioso del Piemonte.

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