Tra campane d’eccellenza e storia, Agnone è tra i borghi da non perdere in Molise. Curioso con gli inaspettati elementi veneziani che troverai ad ogni angolo
Arrampicato su una collina dell’Alto Molise, Agnone è uno dei migliori borghi da visitare in Molise. È un’autentica terrazza sulla valle del fiume Verrino, che stupisce con panorami d’eccezione e che conquista tutti quelli che sono in cerca di un soggiorno a contatto con la natura.
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Non è da meno il suo centro storico, così ben conservato che visitarlo è un piacere. E che, dove non ci si aspetta, svela luoghi e dettagli che in un attimo portano… a Venezia.
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E allora continua a leggere per sapere come mai, nel cuore del Molise, esiste un borgo dall’anima ‘lagunare’.
Agnone, cosa vedere
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La prima cosa da sapere è che Agnone è famosa per le campane. E non sono campane qualsiasi, ma veri e propri prodotti d’autore da tempo immemore realizzati nella Pontificia Fonderia Marinelli.
È tra le più antiche fonderie al mondo, che può vantare il titolo di Pontificia Fonderia di Campane Marinelli dal 1924. Quello fu l’anno in cui l’allora Papa Pio XI concesse alla fonderia di imprimere lo stemma papale sulle sue campane. Un modo per suggellare una collaborazione tra la Chiesa e la realtà agnonese che andava avanti sin dall’antichità. Con questo riconoscimento, la fabbrica di campane di Agnone assume così lo status di fonderia del Papa.
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Il mondo delle campane ha ad Agnone una tale rilevanza che gli è dedicato il Museo della Campana di Agnone. Un luogo in cui si ripercorrono storia e successi della fonderia, oltre alla grande bellezza delle sue poderose campane.
Una volta conclusa la visita alla fonderia Marinelli e al museo, è d’obbligo una visita al centro storico di Agnone.
Un borgo medievale a cui si accede attraverso tre delle antiche sette porte originali. Attraversando Porta di San Nicola, l’Arco Semiurno e la Porta Maggiore, si viene accolti da un patrimonio architettonico unico, fatto di chiese ed edifici civili che rendono Agnone una piccola opera d’arte a cielo aperto.
Belle le chiese, come la Chiesa Madre di San Marco, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Sant’Emidio; non da meno in quanto a valore e fascino palazzi come Casa Apollonio e Palazzo Fioriti.
Agnone, dove il Molise incontra Venezia
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Basta guardarsi intorno e fare attenzione a qualche dettaglio per rendersi conto che Agnone è disseminata di simboli, elementi e motivi che rimandano all’estetica veneziana.
Ad Agnone c’è un intero quartiere veneziano, dove leoni in pietra, bifore ed emblemi nobiliari fanno bella mostra impressi sui portoni delle case (e un po’ ovunque).
Una bifora veneziana fa ad esempio la sua comparsa in prossimità del belvedere Ripa, Palazzo Apollonio reca a sua volta diverse statue di leoni a costituirne il principale apparato decorativo.
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Non è raro trovare delle chiavi di volta veneziane scolpite sulle facciate delle case. Le chiavi di volta sono tutte diverse tra loro, alcune semplici da capire e altre meno, ma ciascuna a proprio modo utile ad impreziosire un’abitazione e a conferirle importanza e autorevolezza.
Sulle case delle famiglie più ricche e nobili compaiono invece veri e propri stemmi, che hanno la particolarità di poter essere rimossi. Quando venivano tolti dal posto in cui erano sistemati? Soprattutto in caso di lutto, quando venivano staccati per poter essere custoditi all’interno delle case di famiglia.
Un ultimo dettaglio che lascia emergere la continuità tra Agnone e Venezia? La chiesa madre del borgo molisano è intitolata a San Marco Evangelista, patrono della Serenissima a cui è stato dedicato lo stesso duomo di Venezia.
Agnone e Venezia, un antico fil rouge
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Passo dopo passo, dopo esserci a lungo mossi nel cuore antico di Agnone, arriviamo al fulcro di questo articolo. Anche tu ora ti starai chiedendo come mai in un così piccolo borgo dell’entroterra molisano sia tanto forte e tangibile la presenza veneziana.
Il rapporto tra Agnone e Venezia comincia secoli e secoli fa, addirittura nei primi decenni dell’anno Mille. All’epoca Agnone era parte del feudo di proprietà della nobile famiglia veneziana Borrello.
Al seguito del capofamiglia Landolfo Borrello arrivarono man mano ad Agnone mastri veneziani, che qui si stanziarono e che iniziarono a diffondere la conoscenza delle loro arti e dei loro mestieri.
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Furono le lavorazioni di oreficeria a trovare ad Agnone maggiore fortuna, tanto da trasformarla in una piccola ‘capitale orafa’ del Molise. Un ruolo che Agnone ricopre ancora, dal momento che tuttora risulta essere uno dei borghi più produttivi e operosi del Molise dal punto di vista artigianale.
Agnone è infatti terra di orafi ma anche di fabbri e calzolai, che nel centro storico continuano a portare avanti le loro botteghe artigiane. Luoghi custodi di tradizioni e antiche lavorazioni, perfetti da esplorare per chi ama approfondire arti e mestieri di un tempo. E magari fare un po’ di shopping d’autore!
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