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Abbazia di Montecassino, l’antico monastero d’Italia

Abbazia di Montecassino, l’antico monastero d’Italia

Ha avuto una storia sfortunata, eppure l’abbazia di Montecassino non ha mai rinunciato alla sua bellezza. Dalla sua fondazione ad oggi, il suo splendore e la sua importanza religiosa sono rimasti immutati

È visibile già dall’autostrada che collega Roma a Napoli e viceversa, merito della posizione sopraelevata dell’Abbazia di Montecassino.

Posta ad oltre 500 metri d’altezza, è una sentinella che veglia sulla cittadina di Cassino e che ne definisce il profilo.

Abbazia di Montecassino tra storia, religione e cultura

 

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L’Abbazia di Montecassino venne fondata da San Benedetto da Norcia nel 529 d. C.

Fu proprio San Benedetto a scegliere il luogo in cui si sarebbe stabilito insieme ai monaci che ne condividevano la regola e i principi. Decisero di costruire il monastero in un luogo dove anticamente sorgeva un tempio dedicato ad Apollo. Un posto dunque già fortemente connotato in senso spirituale, adatto ad ospitare la comunità che aveva seguito San Benedetto da Subiaco.

Immersa nel paesaggio della Ciociaria laziale, l’abbazia di Montecassino è la principale attrazione della città di Cassino in provincia di Frosinone e uno dei maggiori luoghi di culto italiani.

 

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Culla del monachesimo benedettino occidentale, è stato anche un fervente centro culturale. Nel corso del Medioevo ha accolto tra le sue sale tantissimi monaci amanuensi, che grazie al loro operato hanno permesso la conservazione e diffusioni di codici antichi e preziosi libri.

Volumi poi raccolti e custoditi negli archivi e nella biblioteca dell’abbazia, che in questo modo diventava scrigno di manoscritti e baluardo di una cultura da difendere.

Da allora sono successe molte cose a quello che è considerato il monastero più antico d’Italia.

Abbazia di Montecassino, l’abbazia resiliente d’Italia

 

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L’abbazia di Montecassino è un’abbazia dalla storia millenaria, che ha tuttavia conosciuto innumerevoli battute d’arresto e affrontato ostacoli durissimi.

È infatti stata più volte distrutta: dai Longobardi nel 577, dai Saraceni nel 883 e da un disastroso terremoto nel 1349.

La sua sorte non è stata migliore in tempi recenti, poiché fu rasa al suolo nelle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale. Un massiccio bombardamento del 1944 cancellò ogni traccia dell’abbazia, o quasi. Rimase miracolosamente in piedi solo la statua di San Benedetto, che simbolicamente diede una spinta alla ricostruzione che cominciò subito dopo la fine della guerra.

L’abbazia di Montecassino è considerata proprio uno dei massimi esempi di ricostruzione del dopoguerra. Venne ripristinata nel modo più fedele possibile riutilizzando marmi e materiali superstiti, per essere “dov’era e com’era”, secondo la volontà espressa dalle parole dell’Abate Ildefonso Rea.

La ricostruzione dell’abbazia di Montecassino ebbe inizio con la posa della prima pietra il 15 marzo 1945, opera che ha restituito alla cristianità una delle maggiori abbazie benedettine d’Europa.

Abbazia di Montecassino, cosa vedere

 

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Sono tanti i luoghi, gli elementi e i tesori che con cui l’abbazia accoglie i suoi ospiti all’arrivo.

Tra gli angoli di maggior pregio c’è il Chiostro del Bramante, così chiamato perché fu ideato e disegnato dal Bramante alla fine del Cinquecento. Largo 30 metri e lungo 40, nel chiostro troneggiano la poderosa gradinata e le statue di San Benedetto e Santa Scolastica.

Rimanendo all’esterno, si rimane senza fiato di fronte a quella che è meritatamente chiamata Loggia del Paradiso. Si tratta di un loggiato affacciato sulla Valle del Liri, di cui regala viste panoramiche privilegiate.

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Il Chiostro dei Benefattori è invece un vero e proprio racconto per immagini di Papi, Santi o Re che hanno avuto un ruolo di primo piano nel dare splendore all’Abbazia di Montecassino. Se ne possono ammirare 24 grandi statue, disposte su porticati risalenti alla seconda metà del Seicento.

Entrando nell’abbazia, non si può non soffermarsi sul fascino barocco della cattedrale di Santa Maria Assunta e San Benedetto abate, la chiesa abbaziale anticipata dal quadriportico monumentale. Scendendo al piano inferiore rispetto alla chiesa, si accede alla Cripta di San Benedetto, dall’altrettanto pregevole architettura barocca fatta di affreschi straordinari e mosaici dorati.

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