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5 buoni motivi per trascorrere l’estate in Cilento almeno una volta

5 buoni motivi per trascorrere l’estate in Cilento almeno una volta

Gioiello UNESCO sospeso tra mari e monti, il Cilento è il posto perfetto per godere di un’estate italiana tra spiagge, luoghi storici e paradisi naturali d’autore. Ecco 5 motivi per cui ti verrà subito un’incredibile voglia di partire 

Siamo nella parte più meridionale della Campania, in provincia di Salerno ma a due passi dalla Basilicata. Nel Cilento troverai dolci colline con vista sul mar Tirreno, cime che sfiorano i 2000 metri d’altezza e un centinaio di chilometri di costa.  Dove si alternano ampie spiagge, baie nascoste, calette e grotte scolpite nella roccia. 

Il Cilento è uno scrigno di biodiversità, ma anche di tesori storici e di spiagge da cartolina. La meta perfetta di una vacanza da godere a 360°. Una terra da scoprire tra imponenti scogliere e promontori su cui si arrampicano pittoreschi borghi di pescatori, complessi monumentali e resti della Magna Grecia. 

Se ogni tanto hai pensato anche tu di prenotare una vacanza in Cilento, eccoti 5 motivi che ti convinceranno definitivamente a farlo. 

1. Le spiagge da sogno

 

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La costiera cilentana, il tratto di costa campano racchiusa tra il golfo di Salerno e quello di Policastro, conta il maggior numero di spiagge premiate tra località Bandiera Blu FEE e altre selezionate nella guida blu di Legambiente.

Anche se la maggior parte delle spiagge del Cilento è rocciosa, ci sono alcune località che si distinguono invece per un litorale sabbioso e comodo, adatto alle famiglie. È il caso di Ascea con la sua Marina, dove si possono trovare lunghe spiagge di sabbia bagnate da acque limpide, considerate tra le più belle della Campania. 

Spostandosi verso Agropoli, tra le spiagge da non perdere c’è sicuramente la Baia di Trentova con la sua inconfondibile forma di mezzaluna. Castellabate ti accoglie invece con le tante e piccole spiagge rocciose di Punta Licosa. Le spiagge di Punta Licosa fanno parte della riserva marina di Castellabate, scenografiche perché protette dal verde di una rigogliosa pineta e dai versanti del monte Licosa. Sempre in zona non dimenticare di fare un salto alla baia di Punta Tresino, trionfo di spiagge e calette che non aspettano altro di essere vissute. 

Ci spostiamo verso Camerota e la sua celebre frazione Marina di Camerota, che è tutto un susseguirsi di spiagge, calette rocciose e grotte. Per chi ama le spiagge sabbiose, ci sono Cala Bianca e la spiaggia di San Domenico. Sabbia bianca e finissima è qui lambita da acque turchesi, e a tua disposizione c’è sia la spiaggia libera che quella attrezzata con stabilimenti balneari. Spiaggia libera (anche se non molta) alternata a lidi a spiaggia Lentiscelle di Camerota, di sabbia dorata mista a ghiaia, comoda da raggiungere poiché a pochi minuti a piedi dal centro del paese. Vi si accede percorrendo una scalinata a gradoni e, all’arrivo, accoglie con la vista dell’isola delle Sirene al largo della costa.

Non si può lasciare Marina di Camerota senza aver visto Cala degli Infreschi. La caletta è famosa per i suoi colori luminosi e soprattutto per le sorgenti di acqua fresca e dolce che sgorgano dal fondale. Cala degli Infreschi è raggiungibile solo in barca, o in alternativa a piedi seguendo il Sentiero del Mediterraneo che parte dal porticciolo di Marina di Camerota. 

 

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Se si pensa al Cilento, la prima località che viene in mente è Palinuro. La sua bellezza e le coste ricche di anfratti e cavità naturali di Capo Palinuro varrebbero da sole il viaggio in Cilento. Capo Palinuro è uno dei posti più incredibili della costa cilentana. Dal celeberrimo arco naturale alle grotte marine bagnate da acque di un colore noto proprio come blu Palinuro, è anche culla di cale bianche e spiagge bellissime. Spicca tra queste per incanto la Spiaggia del Buon Dormire. Si può raggiungere solo in barca, o puoi almeno ammirarla da lontano se fai un tour in barca che è tra le esperienze più consigliate a Palinuro. 

A bordo di una barca potrai infatti avere delle viste privilegiate su alcuni dei posti più belli di Palinuro e Capo Palinuro. Come la famosa Grotta Azzurra insieme alla Grotta del Sangue e alla Grotta dei Monaci. Pensa che la Grotta dei Monaci è chiamata così perché le formazioni di roccia all’entrate somigliano proprio a dei monaci in preghiera: lo spettacolo è davvero unico.  

Tornando sulla terraferma e alle spiagge più belle di Palinuro, meritano di certo una visita la spiaggia dell’Arco Naturale e la vicina spiaggia del Mingardo. Sono spiagge molto frequentate soprattutto in alta stagione proprio per la loro fama, e se cerchi un luogo più appartato è meglio percorrere il brevissimo sentiero che conduce alla Spiaggia della Molpa. Caratterizzata da sabbia spessa e fondali profondi, è perfetta anche per chi ama fare snorkeling e immersioni. 

Per famiglie e per una tintarella comoda si consiglia invece la Spiaggia delle Saline, caratterizzata da finissima sabbia dorata e un fondale poco profondo.  

2. I resti della Magna Grecia 

 

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Il Cilento, e soprattutto il tratto costiero, è stato culla di due importanti centri di cultura greca: Poseidonia ed Elea. Le tracce di questi insediamenti sono visibili ancora oggi in alcuni dei luoghi più importanti del Cilento sotto il profilo archeologico, come le colonie greche di Paestum ed Elea/Velia. 

Il sito di Paestum non ha bisogno di presentazioni poiché è tra i maggiori gioielli archeologici d’Italia. Si trova a due passi dal litorale, ed è dunque una deviazione consigliatissima se sei in Cilento per goderti il mare. Esteso nella Piana del Sele, è un complesso archeologico di straordinaria importanza. Dopo secoli di storia continua infatti a conservare reperti e manufatti della Magna Grecia. Imperdibile una visita al Museo Archeologico Nazionale, che consente di approfondire la storia di Paestum. Nel corso della visita potrai saperne di più sull’originale organizzazione sociale e della vita quotidiana che si svolgeva a Paestum all’epoca del suo massimo splendore. Uno splendore che ancora si intravede ammirando i resti della struttura urbana e dei magnifici templi. Tre sono quelli ancora ottimamente conservati: il Tempio di Nettuno, il Tempio di Athena e la Basilica che in origine era il tempio dedicato ad Hera. 

Velia/Elea è invece quel che resta di una incredibile polis della Magna Grecia. Con la sua posizione sul mare doveva rivestire un ruolo primario dal punto di vista commerciale e delle comunicazioni.

Della sua grandeur restano ambienti, luoghi e costruzioni come l’area portuale con Porta Marina e Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme romane, l’Agorà, l’Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico.  

3. I borghi senza tempo 

 

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Ciò che colpisce subito del Cilento è la sua autenticità, la sua capacità di custodire antiche memorie e tradizioni nonostante sia già da diversi anni tra le mete turistiche più ambite del sud Italia. Sono i borghi del Cilento a raccontare l’anima più genuina e arcaica di questo angolo della Campania. Piccoli centri abitati che spesso somigliano a dei presepi dove perdersi tra stradine, vicoletti, archi e scalinate.

Si affacciano sul mare, come nel caso di Agropoli, Castellabate con la pittoresca frazione di Santa Maria e Pollica dominata dal castello. Altrettanto belli i panorami che si ammirano da Acciaroli. Una perla storica da visitare per il suo porto antico e per i resti dell’antica torre di difesa angioina. Acciaroli ad ogni angolo lascia vedere le sue origini di borgo marinaro, dove si dice abitasse il marinaio che avrebbe ispirato Hemingway nella scrittura de Il Vecchio e il Mare.  

Ad impreziosire questi borghi custodi di vicende lontane sono spesso rocche, mura e castelli che resistono fieri al passare degli anni. Come il castello medievale di Castelnuovo Cilento che svetta sulla valle dell’Alento. O come la fortezza di Fellitto che se ne sta avvolta da un complesso di torri e mura di cinta, su uno sperone di roccia a dominare le Gole del Calore.  

Lo sapevi che in Cilento c’è anche un borgo fantasma? Se vuoi dare un pizzico di mistero al tuo soggiorno in Cilento, fai un salto nella Pompei del Novecento. Si tratta di Roscigno Vecchia, un borgo che è stato progressivamente abbandonato dai suoi abitanti a cause delle continue frane che si verificavano e che lo avevano reso poco sicuro.

 

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A Roscigno tutto sembra essere rimasto fermo agli anni prima dell’abbandono. Case, strade, fontane e la chiesa del paese sono ancora come dovevano essere decenni fa, monumenti impietriti che non hanno conosciuto i tempi moderni. Dopo la morte dell’ultima residente Dorina, a Roscigno è rimasta una sola persona. Un uomo che si è trasferito in una delle case rimaste disabitate e che continua a raccontare la storia del borgo a tutti i visitatori, facendola così rivivere ogni giorno. 

4. Il Cilento green

In Cilento l’ambiente è per la maggior parte ancora intatto e incontaminato, custode di posti spettacolari dove è la natura a regnare sovrana. Per chi ama le escursioni e le esperienze a contatto con la natura, in Cilento ha solo l’imbarazzo della scelta. Tra i comuni di Campagna e Serre, seguendo il corso del fiume Sele ed espandendosi per oltre 100 ettari di superficie, c’è l’Oasi di Persano. Un susseguirsi di boschi di salici, pioppi e ontani, e di prati dove fioriscono narcisi, orchidee selvatiche e ranuncoli. Qui, tra foreste di felci e gigli d’acqua e zone palustri, puoi ammirare la lontra, regina indisturbata del suo regno. 

Dalla vegetazione ricca e lussureggiante dell’Oasi di Persano, il paesaggio cambia completamente sul monte Cervati. Qui l’ambiente è carsico, fatto di gole, torrioni e guglie attraversati da corsi d’acqua e sorgenti freschissime. Un piccolo Grand Canyon del Cilento! 

Lo spettacolo carsico del Monte Cervati sembra quasi idealmente aprire un viaggio attraverso alcune delle grotte più belle del Cilento. Un itinerario all’insegna della natura spettacolare, che non può che partire dalle sontuose Grotte di Castel Civita. Anche conosciute come Grotte di Spartaco, sono tra i maggiori complessi speleologici dell’Italia meridionale per estensione. Attraversano il massiccio dei Monti Alburni per circa cinque chilometri, e nel percorso ti consentono di ammirare stalattiti e stalagmiti dalle mille forme che popolano grotte di grande bellezza. Come quella intitolata a Luigi Vittorio Bertarelli, fondatore del Touring Club Italiano che fu anche lo scopritore delle grotte di Castel Civita.  

Rimaniamo nel cuore del massiccio degli Alburni per parlare di un’altra eccellenza naturale del Cilento. Sono le grotte di Pertosa-Auletta, dette anche Grotte dell’Angelo, unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare su un fiume sotterraneo. Si tratta del fiume Negro, e nel corso della navigazione potrai muoverti in un mondo di sotterranea bellezza fatto di stalattiti e stalagmiti di forme e colori diversi e bizzarri, sempre accompagnati dal fragore della cascata sotterranea. Quello alla scoperta delle Grotte di Pertosa-Auletta è un percorso di stupore ed emozione, che passo dopo passo lascia a bocca aperta. Dalla Sala del Paradiso alla maestosità della Grande Sala, passando per la particolarità della Sala delle Spugne e il Braccio delle Meraviglie, la visita di queste grotte è impossibile da dimenticare. 

 

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Il nostro viaggio nel verde del Cilento termina in uno dei suoi tesori nascosti: le Cascate Capelli di Venere a Casaletto Spartano, posto meraviglioso e dal nome evocativo. È la cascata che nasce dalle acque del Rio Bussentino, ambiente spumoso, avvolgente e quasi impalpabile per cui il nome scelto pare quanto mai azzeccato.

L’origine del nome ha in realtà basi scientifiche e naturalistiche, dovuto alla presenza della rigogliosa pianta nota come capelvenere che cresce in abbondanza nell’oasi di Casaletto Spartano. La scentificità non toglie tuttavia nulla al suo incredibile fascino.

5. I gioielli storici: la Certosa di Padula 

 

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Di monumenti storici e di rilevanza culturale in Cilento ce ne sono moltissimi, ma noi abbiamo voluto scegliere quello che stiamo per svelarti perché di fronte alle sue immagini siamo rimasti senza parole. 

Si trova non lontano dalla città di Salerno, da cui è facilmente raggiungibile anche in macchina e prendendo l’autostrada. È la certosa di Padula, o Certosa di San Lorenzo, capolavoro di architettura barocca seconda per dimensioni solo alla Certosa di Grenoble in Francia.  

Una struttura da record, disposta su oltre 50.000 metri quadrati di superficie dove trovano posto 350 stanze, un’ampia corte esterna e il massiccio scalone ellittico che ne costituisce l’elemento architettonico più significativo e rappresentativo. 

15.000 metri quadri della superficie totale sono impegnati unicamente dal fiore all’occhiello della Certosa di Padula. Il monumentale chiostro, tra i più grandi al mondo e impreziosito da ben ottantaquattro archi.  

I numeri della Certosa di San Lorenzo a Padula sono impressionanti, e la sua importanza storica e culturale ha fatto sì che l’UNESCO la inserisse già nel 1998 nella lista dei suoi Patrimoni dell’Umanità. Un riconoscimento di cui non stentiamo a capire i motivi!

 

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